mercoledì 17 giugno 2009

CREMA:PROTEGGERE E SERVIRE...IL RICCO

Questo post che m'appresto a scrivere parte da una vicenda personale ma che si ramifica in un discorso sociale più ampio,e cioè la differenza di trattamento che un cittadino riceve in base al reddito che guadagna da parte di polizia e carabinieri nel caso di reato subito.
Ovvero la prontezza e la capacità di indagare delle forze del disordine variano sulla scala di chi denuncia il crimine,in questo caso un furto,ma si potrebbe allargare lo spettro dei reati e comprendervi lo scippo,la rapina,l'aggressione,truffa o ben più gravi stupri ed omicidi.
Mi ha fatto scoccare la scintilla un articolo tratto da"Crema On-line"a firma di Roberto Bettinelli
dal quale si apprende che una banda di ladri dediti allo scasso di autovetture è stata acciuffata in quel di Bollate,nel milanese.
Lo scorso 10 marzo avevano trafugato oggetti personali,autoradio e satellitari da quindici auto parcheggiate nel recidence"Le Murie"posto nel quartiere di San Carlo:chi non è di Crema deve sapere che questa ampia zona,assieme a PortaNova ed il centro storico e pochi altri recidence sono le zone dove risiedono i cremaschi più ricchi ed influenti a meno che non abbiano villoni nei pressi della città.
Prontamente sono scattate le indagini da parte dei poliziotti comandati dal vice questore Daniel Segre e dei carabinieri capitanati da Antonio Savino coadiuvati dai colleghi dell'hinterland milanese,e dopo solo pochi mesi i responsabili sono stati giustamente arrestati.
Bravi,ma la cronaca di Crema è piena di episodi simili capitati in altre zone della città,assieme a scippi,truffe ad anziani,danneggiamenti di auto in sosta...ma i colpevoli,parecchi a distanza di anni,sono ancora liberi.
Sarà mica che la povera gente che comunque stipendia sbirri e simili non riceva lo stesso trattamento de loro concittadini maggiormente facoltosi?
Il mio caso personale risale all'inverno del 2007 quando nel mio condominio(casa popolare)nel giro di pochi giorni dei ladri riscirono a rubare in due appartamenti,e quando avvenne il secondo furto accaduto proprio al mio vicino dello stesso pianerottolo i poliziotti si presentarono a casa mia(perchè la signora accortasi dell'effrazione mi suonò e mi fece entrare per primo nell'abitazione)per delle domande.
Sulle scale tutti gli inquilini si lamentavano dei fatti accaduti ed i poliziotti risposero che non potevano farci nulla(?)ed anzi dissero"Potreste scivere all'Aler per farvi cambiare le porte o le serrature"dicendomi di scrivere una lettera al computer(veggenti?),cosa che feci subito e che ora ripropongo qui sotto.
Io non li vidi nemmeno prendere impronte digitali o cose simili...insomma sembravano quasi infastiditi dalla chiamata!
Inutile dire che a distanza di più di due anni i ladri sono rimasti uccel di bosco così come i delinquenti che hanno rifatto la fiancata dell'auto del mio vicino parcheggiata davanti casa in un incidente con successiva fuga nonostante numerosi pezzi della macchina danneggiatrice fossero rimasti per strada.
Altro che ronde quando nemmeno gli sbirri sanno fare il loro mestiere...anzi per i ricchi sì e per i poveri manganellate e lacrimogeni!

CREMA, xx-xx-2007

SPETT.LE AZIENDA LOMBARDA EDILIZIA RESIDENZIALE

E PER CONTO:COMMISSARIATO DI P.S. E CARABINIERI

Le sottoscritte famiglie:xxxxx,xxxxxx,xxxxxxxxx,xxxxxxx,xxxxxxxxxcon la presente chiedono alla suddetta azienda di poter provvedere,per la sicurezza dei residenti di Via xxxxxxxxxxxxxxx n°xx,al cambio delle porte d’ingresso(o per lo meno delle serrature)delle varie abitazioni in quanto le stesse si presentano obsolete e facilmente apribili dai ladri.
Infatti nelle ultime settimane questi ultimi si sono introdotti all’interno degli appartamenti delle famiglie xxxxxxx e xxxxxxxxxxx con molta facilità.

In fede

Rubarono alle Murie in 15 auto, una razzia da 70mila euro. Blitz dei carabinieri nel covo di Bollate: recuperati più di 220 navigatori. Una banda dell'Est Europa.

Bollate - Sgominata la banda di professionisti che il 10 marzo aveva rubato dentro 15 auto di grossa cilindrata portando via navigatori satellitari e computer. Sono finiti in manette 11 stranieri con l’accusa di ricettazione e furto in appartamento. Si tratta di lituani, moldavi e un russo. I carabinieri di Crema, Arese, Bollate, Corsico hanno recuperato un bottino enorme: 221 navigatori satellitari, 58 autoradio, 2 motoseghe, 4 trapani elettrici, 3 set di gruppi ottici per auto, 28 orologi, anche Rolex. La banda si muoveva in tutta la Lombardia. Sequestrato anche un telecomando universale che consente di aprire tutti i cancelli. Venne usato anche alle Murie.
Il covo.
I carabinieri sono piombati alle 4.30 del mattino nel loro covo, in via Pascoli a Bollate. Avevano appena rubato un’auto di lusso in via Vismara ad Arese. I carabinieri hanno seguito i segnali lanciati dall’antifurto satellitare. Alla base dell’operazione c’è stata anche una stretta collaborazione fra il capitano Antonio Savino e il vice questore Daniel Segre che si erano occupati delle indagini dopo la razzia alle Murie.
Furti in 15 auto, bottino da 70mila euro.
Quindici auto di grossa cilindrata erano state prese di mira dai ladri che avevano sfondato i finestrini e rubato i navigatori satellitari. Era accaduto la notte del 10 marzo nel complesso residenziale Le Murie nel quartiere di San Carlo. I danni ammontavano a circa 70mila euro. Si era capito subito che i ladri erano professionisti, specializzati in questo tipo di furti. Avevano agito con rapidità, segno che erano in grado di smontare i navigatori in tempi velocissimi.Le auto erano parcheggiate nel cortile interno del complesso residenziale. Alcune erano addirittura dentro la seconda recinzione che circonda alcune delle ville. Ma i ladri non si erano fermati. Con un tubo di ferro avevano fatto esplodere i finestrini e i lunotti posteriori. Poi si erano buttati dentro le auto: Mercedes, Audi, Volkswagen, Bmw. A tutte avevano tolto i satellitari e i computer.
Segre: "Carabinieri e polizia hanno collaborato ottimamente".
"Abbiamo lavorato in collaborazione con i carabinieri di Crema e di Arese. Voglio riconoscere a tutti una grande disponibilità oltre che un'elevata professionalità. Noi abbiamo inviato tutti gli indizi raccolti sul campo, compreso il telefonino che si è rivelato decisivo per inchiodare uno degli arrestati." Parla Daniel Segre, vice questore a capo del commissariato cremasco. Era stato lui a mandare il giorno dopo la razzia alle Murie una squadra della polizia scientifica. Gli specialisti erano rimasti nel parcheggio per ore alla ricerca di tracce. Interessavano soprattutto le impronte digitali. Erano state controllate attentamente tutte le auto. Fra i vari indizi era stato recuperato anche il telefono cellulare che è risultato intestato a uno degli stranieri arrestati dai carabinieri nel covo di via Pascoli a Bollate.

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