domenica 21 giugno 2009

LA BIGOTTA CREMA SCHIAVA DI CIELLE

Riprendo il discorso lasciato in sospeso nell'ultimo articolo postato nel blog non avendo avuto tutte le informazioni del caso e tuttavia le prime impressioni a caldo sulla vicenda dell'opera censurata nella mostra di Artshot a Crema sono state suffragate dalla risposta degli organizzatori della Consulta dei Giovani e dalla visione del lavoro di Riccardo Bianchi(Nemo).
Il giudizio di una creazione artistica è soggettivo e comunque ritengo l'opera interessante e ben disegnata,assolutamente non volgare e che anzi è riuscita a far rifelttere sulla questione della pedofilia nel candido e soffice mondo paradisiaco della chiesa.
Quindi confermo tutto quello che ho scritto e che ancora penso sulla setta di CL e sulla giunta clerico-fascista cremasca...se l'opera ha fatto talmente discutere significa che a Crema i preti hanno qualche scheletro nell'armadio...
In successione trovate l'articolo tratto dal"Corriere della Sera"di ieri a firma di Claudio Del Frate e l'esauriente articolo di Andrea Galvani pubblicato da"Crema OnLine".
Crema.Rimossa opera scandalo, polemiche alla mostra dei giovani.

CREMA - Epater la bourgeoisie, ovvero «scandalizzare la borghesia» era secondo Baudelaire lo scopo dell' arte. Nel loro piccolo ci sono riusciti anche gli organizzatori della rassegna Art Shot in svolgimento a Crema e che vuole dare spazio a giovani talenti: una delle opere esposte ritrae un gigantesco e cupo sacerdote di fronte al quale sta un bambino inginocchiato. In un' immagine a fianco si vede lo stesso bambino nell' atto di pulirsi la bocca, facendo intendere neanche tanto di sfuggita che l' intera scena ritrae un rapporto orale tra il religioso e il ragazzino. Dopo un braccio di ferro durato una giornata intera, ieri l' opera - intitolata «Save the children» e realizzata da un artista cremasco noto con lo pseudonimo di Nemo - è stata rimossa: un cartello nel chiostro di Sant' Agostino, sede di Art shot, avverte da oggi i visitatori che «Save the children» resta comunque visibile in una sala privata della città: l' atto di denuncia alla pedofilia dentro la Chiesa resta intatto.. La rassegna è aperta da una settimana, ma solo ieri la realizzazione di Nemo, una pellicola in bianco e nero alta più di due metri, ha raggiunto il suo scopo. Qualche visitatore un po' più attento ha avvertito il municipio, si sono intrecciate telefonate per tutto il pomeriggio fino a un incontro tra il coordinamento dei giovani organizzatori e l' assessore alle politiche giovanili Mia Milioli. «Ai ragazzi ho parlato chiaro - racconta quest' ultima - e ho detto che o l' opera spariva o io chiudevo tutto. Loro l' hanno presa all' inizio come una censura, ma non è questo il punto: Crema non è New York, il contesto è diverso e soprattutto non vogliamo dare sostegno a una manifestazione dove si reca offesa a un sentimento comune». «Abbiamo accettato il compromesso solo per garantire la continuità della rassegna e non mandare a monte la nostra fatica» spiega dal canto suo Simone Silva, uno degli organizzatori. E Nemo? «Non volevo offendere nessuno - dice l' artista - ma solo documentare un fenomeno come la pedofilia nella chiesa. Nessuno mi ha spiegato perché quell' opera è offensiva». In segno di protesta altri artisti hanno annunciato che ritireranno le loro opere da Art Shot. Claudio Del Frate (ha collaborato Piergiorgio Ruggeri).
Ritirata dalla mostra di Artshot l'opera “Save the children”. In città si scatena un polverone. Il giovane autore: “La mia è stata una denuncia sociale. La sconcezza è nella pedofilia”.

Crema - Save the children, l'opera realizzata da Riccardo Bianchi, 23 anni, di Crema, in arte Nemo è stata rimossa dalla mostra di Artshot alla Cittadella della Cultura. Ora è esposta in un locale della città, molto frequentato dai giovani e notoriamente grande sostenitore della libertà d'espressione, musicale o visiva.Sulla vicenda, in città, s'è scatenato un polverone. L'assessore Mia Miglioli - responsabile delle politiche giovanili – è stata messa sulla graticola perché - spiegano i vertici comunali - “avrebbe dovuto controllare, dato che la mostra gode del patrocinio dell'amministrazione. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, abbiamo sbagliato, abbiamo omesso un controllo”. In settimana Artshot era già stata criticata, vuoi per la musica a tutto volume, vuoi per l'eloquio non proprio oxfordiano dei protagonisti. Pare che il sindaco avesse già “avvertito” l'assessore Miglioli: “O si danno una regolata o interveniamo”. I nervi erano già tesi. La polemica sul quadro di Nemo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nell'occhio del ciclone, l'assessore ha cercato di trovare una soluzione dialogando coi ragazzi della Consulta: “Cosa mi avete combinato? Mi avete fatto perdere 10 anni in un giorno”, il suo esordio nella riunione a porte chiuse dopo lo scoppio dello scandalo, coi giornalisti fuori dalla porta e la notizia diffusa dal Corriere della Sera nelle pagine dedicate alla Lombardia e persino sull'Unione Sarda (sic!). Le segreterie di partito all'opposizione non sono rimaste con le mani in mano e si sono alacremente attivate per comunicare il proprio pensiero.Della vicenda - “ma per favore non mi strumentalizzate, io con le beghe politiche non c'entro niente” - abbiamo parlato col diretto interessato: “Io faccio illustrazione, mi laureo martedì allo Ied di Milano. Il mio sogno è fare illustrazione sociale. Io tocco tutti i temi, dalla Chiesa allo Stato, all'egemonia delle religioni. Sono un ragazzo con un orientamento di sinistra e racconto l'attualità, dalle Torri Gemelle alla Cina”.
Il quadro.
“Mi sono documentato, ho visto filmati, letto recensioni, articoli, non solo italiani, ma dall'Irlanda, dall'America, mi sono informato sui Jesus Camp americani. Io credo nelle cose più basilari, la bontà, la pace, mi lego poco ad uno schieramento religioso. La vicenda della pedofilia praticata da rappresentanti del clero mi ha profondamente indignato. Ho sofferto per questa cosa, non credevo che la gente fosse capace di fare queste cose, ai bambini, dove il male non dovrebbe esserci a priori.Quindi ho deciso di fare un'immagine che denunciasse questi fatti, ho cercato comunque di fare un'immagine pudica, che non fosse totalmente esplicita, che non fosse sconcia. E' un'immagine forte, d'accordo, ma la mia denuncia va riferita solo a questa parte malata, che fa delle cose tremende ai bambini”.
L'esigenza di esporla.
“Ho sentito l'esigenza di mostrarla perché comunque della pedofilia se ne parla ancora troppo poco e credo che l'immagine visiva sia molto più forte di un articolo di giornale, perché l'immagine arriva a tutti, uomini, donne, giovani, meno giovani, intellettuali e analfabeti”.
Le reazioni del mondo politico.
Il parere di Matteo Piloni, segretario cremasco del Pd: “Non voglio entrare nel merito della valutazione artistica, in quanto è per me soggettiva.Ciò che è certo è che si tratta di un'opera, di sicuro molto forte, di un ragazzo che partecipa ad una mostra dedicata ai giovani. Una mostra che nasce dall’intento di dare spazio ai ragazzi che hanno una sensibilità artistica con la quale vogliono esprimersi.L’opera in discussione nasce da fatti di cronaca. Ciò che dovrebbe scandalizzare sono i fatti di cronaca, reali, e non la riproposizione di un ragazzo che, evidentemente, e aggiungo “fortunatamente”, ne è rimasto colpito.Ciò che mi colpisce, invece, sono le “urla allo scandalo”. Proprio non si capisce chi e quali sensibilità religiose vengano urtate. Mi pare che si stia facendo un gran rumore per nulla.Se poi l’opera sia bella o brutta, lo si lasci dire a chi va a visitare la mostra. Che ha poi il diritto di dare un giudizio negativo all’opera in questione e anche alla mostra in generale se lo ritiene opportuno.”
Superficialità e bigottismo.
”Io, al contrario del Sindaco, non mi prendo la licenza per dire cosa possa o non possa essere un’opera d’arte. Francamente non me ne intendo.Nel momento in cui l’opera ha preso parte alla mostra, la palla passa ai visitatori. A chi decide di fruire della mostra. Il quadro ha colpito? Ha suscitato emozioni? Significa che è riuscito nel suo intento. Questa l’unica valutazione che mi sento di fare. Per il resto mi auguro che la superficialità e il bigottismo in seno a questa amministrazione non appartengano ai cittadini, liberi e capaci di dare giudizi su un disegno di un ragazzo.Forse è più conveniente a questa amministrazione togliere ai cittadini la possibilità di giudicare e, perché no, anche indignarsi?”.
Solidarietà dai Pantelù.
Sulla vicenda interviene anche il presidente de I Pantelù Renato Stanghellini: “Le vignette satiriche su Maometto erano da difendere per la libertà di satira, Magdi Allam abbraccia la fede cattolica e lascia l'Islam e diventa esempio da citare, i Versetti satanici di Rushdie sono un libro eroico. E l'installazione contro la pedofilia dei preti ad Arshot? Da condannare. Ma da che parte sta la libertà di espressione? Da che parte sta la satira?I Pantelù sono vicini alla Consulta dei giovani e condannano la decisione di censurare l'opera di denuncia contro la pedofilia nel mondo della chiesa.
”Piccole beghe politiche“.
Piccole beghe politiche – prosegue Stanghellini – più importanti di una battaglia che lo stesso Benedetto XVI porta avanti.Non è neppure la prima volta che capita. Noi nel 1999 presentammo al Carnevale Cremasco il carro Il vizietto, una satira goliardica sulla sessualità del clero. Per questa nostra scelta subimmo un anno di censura da parte del settimanale diocesano, tanto che la notizia finì addirittura sulle pagine del Corriere della Sera.
”Ragazzi, non mollate”.
“Ai ragazzi della Consulta – conclude Stanghellini - vogliamo esprimere solidarietà e mandare un messaggio: non mollate. A questi benpensanti dobbiamo ricordare che i loro paladini politici attuali fanno cose più gravi con certi fatti che tutti i giorni leggiamo sui giornali”.
Sinistra e Libertà.
In un comunicato stampa (che in serata sarà distribuito davanti a CremArena, poco prima del concerto di Sarah Jane Morris) e intitolato “La censura del comune di Crema si abbatte su Artshot”, il partito della Sinistra e Libertà scrive: “La verità fa paura, i giovani raccontano la verità, i giovani fanno paura”. “L'Amministrazione Comunale di Crema – prosegue il comunicato - ha imposto la rimozione dalla rassegna artistica giovanile Artshot di un'opera-denuncia del fenomeno della pedofilia dei preti.Proprio adesso che il mondo cattolico sta affrontando il problema, senza più occultarlo, il Comune di Crema in ossequio alle richieste della curia nostrana ritorna al medioevo.È un episodio arrogante ed oscurantista che non rappresenta la cultura della nostra Città.Cosa ci attende ancora?”.

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