mercoledì 14 ottobre 2009

ANCORA ARRESTI IN EUSKAL HERRIA


E sono arresti molto importanti e mirati quelli voluti dall'ormai celeberrimo(negativamente)giudice Baltasar Garzon ormai nemico giurato della causa basca:i due nomi più importanti e pesanti politicamente sono quelli di Arnaldo Otegi e Rafa Díez,ma molti altri compagni sono stati incarcerati ieri sera.
Il giudice ha ipotizzato che queste persone stessero riorganizzando il partito Batasuna fatto radiare sei anni orsono grazie anche a Zapatero e compari,non solo dai rappresentanti della destra spagnola:in questi ultimi mesi al contrario si stava lavorando molto sui processi di pace imbastiti soprattutto da Otegi che era il principale protagonista di tali mosse.
L'ennesima figuraccia del governo spagnolo porterà sicuramente ad azioni ecatanti da parte dei movimenti indipendentisti più estremi come l'Eta che certo non starà in silenzio di fronte a simili provocazioni.
L'appello dopo la foto di Arnaldo Otegi è quello di EH Lagunak,amici di Euskal Herria,che condanna a ragione i fatti di ieri,mentre l'articolo dopo l'immagine di Jon Anza,un desaparecido basco,è tratto dal sito di Peacereporter mentre il link seguente è del quotidiano basco Gara
http://www.gara.net/paperezkoa/20091014/161479/es/El-Gobierno-espanol-bu...
Euskal Herria: la represione continua.

Continua nei Paesi Baschi la durissima repressione da parte dello stato spagnolo.Ieri , in Donostia , la Guardia Civil ha operato arresti e detenzioni di uomini della sinistra patriottica basca (tra loro Arnaldo Otegi portavoce delle istanze politiche del popolo basco e Rafa Diez segretario nazionale del sindacato LAB) eseguendo un mandato di cattura del giudice Baldasar Garzon che ottemperando ad una logica malata del governo Zapatero vuole annichilire le speranze pacifiche della larga maggioranza del popolo basco che chiede a gran voce il superamento del conflitto e una soluzione democratica in Euskal Herria.Il governo spagnolo continua inesorabilmente a tagliare ogni forma di confronto democratico e lo fà nelle forme più orrende e antidemocratiche che uno stato colonialista come la spagna ha dimostrato in varie decadi.La tortura , le incarcerazioni selettive come quelle operate ieri , la detenzione di movimenti sociali e giovanili della sinistra basca ne sono prova costante all'interno del territorio basco. Proprio notizia di poche settimane fà l'uccisione da parte di corpi paramilitari spagnoli , al comando della polizia e quindi dello stato governato da Zapatero , di un militante politico basco , Jon Anza , che sarebbe stato sequestrato , torturato ed infine ammazzato in territorio francese.Chiediamo a gran voce che vengano liberati subito i compagni arrestati e che il governo spagnolo , rappresentato da falsi democrati , cessi subito le attività di guerra sporca , antidemocratiche e di repressione nei confronti dei cittadini del territorio basco e che si sieda definitivamente attorno ad un tavolo di trattative vere con la reppresentanza politica di Euskal Herria.
GORA EUSKAL HERRIA ASKATUTA !!
ETA propone il dialogo, lo stato risponde arrestando i leader della sinistra indipendentista.

Il "giochino" dello stato spagnolo è sempre il solito. Formalmente chiede ad ETA di abbandonare la lotta armata e chiede al popolo della sinistra indipendentista basca (il 20% della popolazione) di respingere il linguaggio delle armi per sostituirlo con quello della "democrazia": parole e idee. La stessa democrazia - quella dello stato spagnolo - che poi impedisce alla sinistra "abertzale" di presentarsi alle elezioni con un regolare partito, che viene puntualmente illegalizzato alla vigilia di ogni tornata elettorale perché giudicato "braccio politico" di ETA. Stavolta si è andati oltre: alla disponibilità di apertura di negoziati da parte di ETA, lo stato spagnolo ha disposto l'arresto di tutti i principali esponenti politici della sinistra independista basca, accusati di essere la nuova direzione della nuova Batasuna. Ma forse sbagliamo noi a credere che nel 2009 la "democrazia" sia altro. (t.s.)
L'operazione è scattata alle 18.30 di martedì. Voluta e istruita dal giudice Baltasar Garzon, che ha inviato la polizia spagnola nel Paese Basco per arrestare quella che secondo le veline distribuite alla stampa con operazione ancora in corso, sarebbe la nuova direzione della nuova Batasuna, partito illegalizzato nel 2003. In manette sono finiti Arnaldo Otegi leader storico e principale interlocutore delll'ultimo processo di pace (in foto al momento dell'arresto), Rafa Díez, importante dirigente del sindacato Lab, Rufi Etxeberria (scarcerato per decorrenza dei termini di carcere preventivo solo dieci giorni fa dopo due anni in attesa di un'udienza), Sonia Jacinto, Arkaitz Rodríguez, Amaia Esnal y Txelui Moreno. Fra gli arrestati anche Mañel Serra e Miren Zabaleta.
Le accuse, sempre secondo le rivelazioni di stampa, sarebbero sempre le stesse: costituzione della direzione di un movimento che agisce agli ordini di Eta. E' il cavallo di battaglia di Garzon, che dal 1998 ha riempito le carceri con decine e decine di indipendenstisti baschi che non si sono macchiati di nessun tipo di reato, per un teorema che vuole "di Eta" tutto ciò che politicamente rivendica gli stessi obbiettivi: socialismo e indipendenza.
Il movimento Herri Batasuna, e tutte le sigle che sono succedute fino a Batasuna, è stato dichiarato illegale nel 2003, grazie a una legge firmata da socialisti e popolari. Batasuna, nell'illegalità, è riuscita a dare vita all'ultima proposta di pace, quella di Anoeta, che portò a un processo di pace. Per quella proposta nei giorni scorsi era stato chiesto carcere proprio per Arnaldo Otegi, che aveva trattato direttamente con gli emissari del governo Zapatero fino al fallimento delle trattative.
Negli ultimi mesi lo stesso Otegi aveva ribadito in numerose interviste che la proposta di pace rimaneva sul tavolo e tutto lasciava supporre che a breve vi potesse essere un nuovo progetto di soluzione politica da lanciare pubblicamente. Martedì sera, però, è arrivata l'operazione ordinata dal giudice Garzon. In undici anni il teroema politico giudiziario ha portato alla chiusura di giornali, riviste, una radio, associazioni giovanili, criminalizzazione di associazioni per la lingua basca, fondazioni di disobbedienza civile, interi consigli di amministrazione di realtà editoriali, associazione di supporto ai prigionieri politici e ai loro familiari.

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