martedì 9 febbraio 2010

E CI VOLEVA CIANCIMINO JR?

Solitamente tendo a non riproporre immagini più di una volta,magari a volte lo faccio inconsapevolmente ma credo proprio nello specifico del simbolo qui sopra che sia la terza volta che mi ripeto,ed oggi a maggior ragione più delle altre in quanto un'evidenza di cui prima non si parlava è diventata ad un tratto cosa di pubblico dominio grazie alle rivelazioni di Massimo Ciancimino.
E ci voleva proprio la testimonianza resa in aula del figlio dell'ex sindaco di Palermo per dare un così forte scossone all'opinione pubblica?Che Forza Italia sia nata come nuovo referente nella trattativa Stato-Mafia è lapalissiano in quando già alla fine degli anni ottanta la vecchia Democrazia Cristiana non era più affidabile come una volta nei rapporti criminali tra il governo italiano e la criminalità organizzata.
Dopo le ultime"clamorose"(per chi vive col paraocchi e le orecchie tappate)rivelazioni di Ciancimino jr. http://www.senzasoste.it/nazionale/ciancimino-jr-pizzino-vivente-che-inquieta-berlusconi-e-lopposizione eccone un'altra descritta nell'articolo tratto da"Senza Soste"a firma di Bill Shankly che va oltre la verità dell'inciucio siculo-forzaitaliota,analizzando pure il problema del centrosinistra che sta alla finestra a fare niente...che merda di regime e di opposizione!
Chissà quanto potrà vivere il povero Massimo Ciancimino,deve avere ora mille occhi e almeno sette vite virtuali come i gatti,ora è troppo un personaggio scomodo ed in carcere di morti e di suicidi ne avvengono molti(per inciso la persona in questione è in galera per il reato di riciclaggio di denaro sporco che altro non era che l'illecito provente intascato dal padre durante la sua luogotenenza nella mafia).

Ciancimino Jr., pizzino vivente che inquieta Berlusconi. E l'opposizione.

Nonostante che il Tg1 abbia aperto con l'allarme valanghe e il Tg5 con il Papa, il messaggio lanciato da Ciancimino Jr. ad un processo a Palermo è arrivato a Berlusconi con la forza di una slavina e con l'autorevolezza delle parole di un pontefice. Ciancimino Jr. ha infatti detto ad un processo, facendo assumere così rilievo penale alle sue dichiarazioni, che Forza Italia nasce da un accordo politico tra mafia e componenti dello stato. Una dichiarazione in aula del genere, così esplicita e mirata, non ha precedenti nella storia repubblicana. Sarebbe un fatto politico importante anche se si trattasse di un clamoroso falso.
Il messaggio implicito nelle dichiarazioni di Ciancimino recita più o meno che c'è una componente mafiosa, non si sa quanto vincente o declinante, che ricorda al presidente del consiglio che ci sono patti di lunga data (politici, economici, sul trattamento giudiziario dei mafiosi detenuti) che vanno rispettati pena il pagamento di una penale.
Questa penale all'epoca della fine del rapporto storico tra mafia e Dc andreottiana fu pagata dal potere politico con l'uccisione di qualche luogotenente sul territorio (Salvo Lima) e con la ricerca di nuovi referenti. Che furono individuati, naturalmente dopo una stagione di stragi, in Forza Italia entro un rapporto politico che con il PDL oggi mostra tutte le sue crepe.Non a caso Dell'Utri, uno che le parole le pesa con la perizia di un costituzionalista, ha detto a Sky Tg24 che "quello che è stato detto da Ciancimino è inquietante". Nel PDL, tradotto in italiano, c'è quindi la netta sensazione che rapporti storici con la mafia siano entrati in crisi ma anche quella che la revisione di certi accordi non sarà nè facile nè indolore.Già i messaggi in codice lanciati dai fratelli Graviano al processo Dell'Utri a dicembre parlavano di un rapporto logorato tra settori della mafia, di cui va valutato l'effettivo peso, e il centrodestra. Successivamente la bomba al tribunale di Reggio Calabria, e l'autobomba parcheggiata al passaggio di Napolitano in visita in quella regione, ci mostrano un piu complessivo rapporto di sfilacciamento tra tutte le mafie e il potere di centrodestra.E così i messaggi mandati dal pizzino vivente Ciancimino Jr. al presidente del consiglio, se occultano l'identità pubblica del mandante, brillano per chiarezza. A partire dal 2007 Ciancimino Jr. ha rilasciato dichiarazioni che sono cresciute progressivamente in gravità: meno Berlusconi ha dato risposte ai propri referenti occulti più le rivelazioni del figlio dell'ex sindaco di Palermo hanno coinvolto i vertici del centrodestra.E si che Berlusconi segnali alle mafie li ha mandati: basti dire che in Calabria ha parlato di immigrazione come causa della criminalità (non sia mai detto che questa è alimentata dalla 'ndrangheta o da Cosa Nostra) e ha ripetuto più volte che i film sulla mafia sono un danno per l'immagine del paese. Ma evidentemente questi segnali non contengono sufficienti concessioni per chi deve leggere e decodificare questo genere di offerte di trattativa.Se è così il giudizio di "inquietante" a Ciancimino Jr. data da Dell'Utri è attribuibile anche al pensiero del suo antichissimo socio Berlusconi. Qualcosa sta accadendo nel mondo dei rapporti tra colletti bianchi e mafia coinvolgendo il governo. Vedremo se alla fine tutto scomparirà come è apparso oppure se si conteranno le prime vittime sul campo.E qui ad un mese e mezzo dalle elezioni, l'opposizione non ha trovato niente di meglio che dire "lasciamo lavorare i magistrati" se possibile, aggiungiamo noi, dopo i tempi biblici dei tre gradi di giudizio. E' evidente che c'è convenienza ad accettare il centrodestra come normale schieramento politico. Lo stesso Di Pietro ha parlato della fisiologica scadenza del 2013 come data delle prossime elezioni politiche. Un regalo, nemmeno tanto in codice, al presidente del consiglio rappresentato dal considerarlo legittimo entro tanta bufera.E qui delle due l'una: o l'ex magistrato populista considera davvero Berlusconi un fascista (e allora ne chiede le dimissioni ogni momento) o se ipotizza elezioni a scadenza naturale della legislatura lo legittima come presidente del consiglio di tipo democratico. L'accusa di fascista non è un passatempo per i tg per attirare l'attenzione di un elettorato di sinistra confuso ed in cerca di punti di riferimento. O un soggetto politico è eversore o non lo è.Quanto al resto, o ai resti, del centrosinistra c'è da dire che è curioso che dopo sedici anni dalla nascita di Forza Italia il PD non sappia proporre una analisi, una verità storica sulla nascita di Forza Italia. Sono forse i libri di storia materia da sottoporre al vaglio della magistratura?La verità però va detta: Ciancimino Jr. spaventa tutti. Berlusconi è considerato il perno del sistema politico. Che sia al governo o all'opposizione. Non se ne prevede sostituzione se non per abdicazione diretta. Per dirne una le grandi banche, e le grandi assicurazioni, stanno elaborando un complesso giro di poltrone e di ristrutturazioni di pacchetti azionari con Berlusconi come garante e con il centrosinistra che è interessato ad essere quantomeno partecipe all'operazione. Ed è ai rapporti negoziali tra centrodestra e centrosinistra in questo genere di accordi che si guarda quando si parla di politica, di elezioni, di riforme. Personaggi come Ciancimino Jr. rappresentano però in questo contesto il classico convitato di pietra, il più inquietante di tutti gli ospiti. E così i guai di Berlusconi, decisi in qualche riunione in un garage di Corleone o in una colazione di lavoro vicino Wall Street, impiccano politicamente il centrosinistra.

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