mercoledì 4 maggio 2011

CHE SUCCEDE A MILANO?

Ultimamente la capitale economica e modaiola d'Italia è protagonista negativa della cronaca in quanto feudo consolidato della 'ndrangheta,luogo di continue provocazioni fasciste,territorio zeppo di candidati collusi con la malavita e rei di campagne elettorali a dir poco aggressive e subdole...come si è arrivati a questo punto?
La risposta è semplice quando sia ha a che fare con personaggi come la Moratti,lo sceriffo De Corato e  la plebaglia alla Salvini che detengono il potere nel capitale lombarda,che oggi più che mai,grazie soprattutto al prossimo Expo del 2015,attira come il miele le api criminali o sarebbe meglio dire come la merda le mosche delinquenti in cui raggruppo sia mafiosi,fascisti che politici corrotti.
Gli articoli seguenti sono tratti dal sito di Indymedia Lombardia e trattano nell'ordine della bandiera con la croce celtica apparsa al commissariato cittadino nella zona di Porta Venezia,dell'ennesimo amante del duce made in Pdl che non fa un passo indietro sulla sua candidatura a Verano(come il famoso Lassini,quello del manifesto delle Br e magistrati)e dulcis in fundo un lungo ed interessante elenco delle malefatte del sindaco Moratti e del suo entourage.

Milano: La polizia espone una croce fascista E la protesta viaggia attraverso il web.
La polizia espone una croce fascista.E la protesta viaggia attraverso il web.
L'episodio, confermato dalle foto scattate da un passante, al commissariato Città Studi a Milano.
La replica degli agenti: "L'avevamo sequestrata due giorni prima ed è rimasta appesa per poco"

di ANDREA MONTANARI e MASSIMO PISA

Giallo sulla croce celtica fascista comparsa in un ufficio al secondo piano del commissariato di polizia Città Studi in via Cadamosto, a Milano, zona Porta Venezia. Il simbolo fascista è stato fotografato da un passante il pomeriggio del Primo maggio. La bandiera con il simbolo della croce cerchiata in bianco su sfondo nero, appesa alla parete dell'Uigos (l'ufficio politico del commissariato) è ben visibile dalla finestra centrale del secondo piano. La stessa che monta sui pennoni appesi al davanzale sia la bandiera tricolore sia quella dell'Unione europea. Sarebbe stata sequestrata, insieme con altro materiale, la sera del 29 aprile durante l'annuale fiaccolata in memoria di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani, a cui avevano partecipato 300 militanti dell'estrema destra.

A una prima richiesta informale di spiegazioni sull'accaduto da parte di alcuni abitanti della zona, dal commissariato avrebbero risposto che si è trattato solo di un atto goliardico e che la bandiera è stata subito rimossa. Precisazione che però non è bastata a placare le proteste che si sono subito levate via Internet. Le foto con la croce celtica, stanno facendo il giro del web suscitando l'indignazione dei milanesi (e non) per il fatto che il simbolo fascista sia stato appeso in un ufficio pubblico. E in particolare nel commissariato di zona della polizia. "Ma tengo a precisare - fa sapere il vicequestore aggiunto Maurizio Cusano, dirigente di Città Studi - che quella è una bandiera che avevamo sequestrato, insieme con una mazza con la scritta 'Forza nuova', ed è rimasta provvisoriamente su quella parete del nostro ufficio politico. Poi è stata riposta, come da prassi, insieme con tutti i reperti. Quei simboli, come altri, sono totalmente estranei alla nostra ideologia". La questura di Milano ha comunque disposto accertamenti sulla vicenda.

Verano, il duce mette nei guai il coordinatore Pdl Aldeghi.

—VERANO —SI È ALZATO un gran polverone sulle elezioni amministrative di Verano. Davide Aldeghi, coordinatore Pdl e candidato nella lista «Popolo delle libertà e Lega Nord - Per Verano Elli sindaco», è finito nella bufera per aver espresso sul social network Facebook alcuni apprezzamenti verso il Duce, criticato le azioni dei Partigiani e sostenuto idee vicine al partito nazionale socialista. Questa è la denuncia che alcuni esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà (Maria Grazia Magro, Antonio Chiodo, Luca Natale esponenti locali del Sel e Gaia Citterio candidata indipendente nella lista Viviverano) hanno fatto rivolgendosi alla stampa. «Nella sua pagina di Facebook, Aldeghi, accanto al proprio manifesto elettorale con foto e simbolo pubblica la frase “Duce sei sempre nel mio cuore” con tanto di manifesto di Forza Nuova; dopo aver manifestato il desiderio di “prendere a legnate” il fondatore di Emergency, Gino Strada – ai suoi occhi colpevole di difendere i diritti umani e di essere tenacemente contro la guerra -, Aldeghi si vanta di aver partecipato alla presentazione del libro su Beppe Niccolai che viene promosso dall’associazione “Avamposto della tradizione” che cita come “esempi” il dittatore spagnolo Francisco Franco, il dittatore teocratico iraniano Komeyni, Ezra Pound, Evola e il generale nazista Leon Degrelle, autore del libro “Hitler per mille anni”, comandante maggiore delle Waffen SS, il reparto noto nella storia per quanto tragicamente narrato nel film “Shindler List”», spiegano gli esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà.

Gli esponenti dell’estrema sinistra hanno chiesto le dimissioni del pidiellino, ma sia il candidato sindaco Enrico Elli che lo stesso Davide Aldeghi non sono dello stesso avviso: «Non voglio entrare nel merito di ogni singola frase, sono post presi da Facebook in periodi diversi e messi insieme. Respingo le accuse di essere fascista. Ho fatto parte prima di An e ora dal Pdl, porto avanti valori di destra ma mi ritengo un democratico - ha spiegato lo stesso Aldeghi -. Sicuramente non faccio nessun passo indietro». Sulla stessa linea le dichiarazioni del candidato sindaco Enrico Elli: «E’ un collage fatto ad arte per screditare la nostra lista. Sono solo falsità e non chiederò le dimissioni di nessuno - ha ribadito Elli -. In caso di vittoria e della possibile elezione di Aldeghi posso comunque dire che sia io, che lui, che tutti gli esponenti della lista rispetteranno il protocollo e giureranno sulla Costituzione».

http://www.infonodo.org/

MALAPOLITICA & MALAFFARE AL COMUNE DI MILANO E NELLA GIUNTA MORATTI


Il coordinatore del Pdl e candidato alle elezioni comunali Marco Osnato direttore dell'area gestionale dell'Aler è finito ieri sotto inchiesta per gli appalti per i lavori di pulizie e gestione del verde all’interno dell'Aler: le accuse sono di turbativa d'asta e corruzione. È il secondo candidato del Pdl alle elezioni comunali indagato, dopo Roberto Lassini della lista Moratti, inquisito per i manifesti «Via le Br dalle Procure».

1) Moratti condannata per gli “incarichi d’oro”.

2) Assenteismo della Moratt:

3) Nella Giunta Moratti anche elementi indagati per corruzione

4) due consiglieri indagati Guido Manca e Stefano Di Martino

5) Sull’ex cava di sabbia di Geregnano utilizzata per trent’anni come discarica, si è deciso di costruire un quartiere intero con l’avvallo del Comune senza prevedere l’asportazione dei due milioni di metri cubi di rifiuti tossici.

6) arresto del Presidente della Commissione urbanistica Milko Pennisi per tangenti

7) nel marzo 2005 il Comune di Milano autorizza il gruppo Zunino a costruire su oltre un milione di metri quadrati di aree contaminate dell'ex acciaieria Radaelli e dell'ex Montedison, a Santa Giulia

8) Nel dicembre del 2009 ha annunciato di voler dedicare una via di Milano a Bettino Craxi

9) Moratti tergiversa sull’attivazione di un tavolo sugli appalti per verificare il grado di trasparenza e di legalita'

10) La Moratti era al corrente delle criticità dei contratti di derivati

11) Buffet ''sospetto'' organizzato nel municipio di Palazzo Marino e il cui appalto sarebbe stato affidato a un'impresa collusa con la 'ndrangheta. (ANSA 12-MAR-10)

12) l’assessore all'Ambiente Paolo Massari di dimette accusato da due donne di comportamenti sconvenienti (ANSA 05-GIU-10)

13) propaganda elettorale della Moratti al compare ciellino formigoni attraverso il sito del Comune. (ANSA 02-MAR-10)

14) in carcere dirigente del Comune di Milano per racket del caro estinto (ANSA 04-FEB-09).

15) Legami imprenditoriali intercorsi tra le societa' partecipate dall'amministrazione e due cooperative, le societa' Cgs New Group e Csi Milano, riconducibili agli eredi di Vittorio Mangano, criminale mafioso (ANSA 22-GEN-10)

16) ghisa che falsificavano i pass per la sosta sulle strisce gialle e blu, vendendoli

17) la Moratti ha mandato ai cittadini un opuscolo celebrativo a spese del Comune

18) Il sindaco di Milano Letizia Moratti e' stata condannata in appello dalla Corte dei Conti del Lazio a pagare 50mila euro per una consulenza da oltre 180mila euro affidata a Ernst&Young nel 2001, quando era Ministro dell'Istruzione. (ANSA 08-OTT-10)

19) inchiesta nel 2009 sulle presunte mazzette per i controlli nelle discoteche: l’allora comandante dei vigili, Emiliano Bezzon, coinvolto lascia l’incarico. Nuove intercettazioni hanno chiamato in causa anche una ex dirigente comunale, Rita Amabile (oggi a Milano Sport).

20) Scandalo Affittopoli del febbraio 2011

21) Gabriele Moratti, figlio del sindaco, è finito nel registro degli indagati per violazione in materia edilizia: avrebbe infatti ristrutturato senza permessi cinque capannoni per farne una Batman-house

22) le casse di Atm trasformate in salvadanaio per la campagna elettorale della Moratti

23) Moratti si fa pubblicità a spese degli inquilini Aler

24) Roberto Lassini, candidato alle comunali di Milano per il Pdl, è stato recentemente indagato con altre due persone per vilipendio dell'ordine giudiziario dalla Procura milanese in relazione a deliranti manifesti.

Caduta, caduta è Babilonia la grande e divenuta adesso albergo del demonio .

1) Moratti condannata per gli “incarichi d’oro”. A seguito dell'elezione a sindaco, assieme al direttore generale Gianpietro Borghini, Moratti licenziò senza giusto motivo una decina di dirigenti del Comune , affidando quasi contemporaneamente 54 incarichi a consulenti esterni, spesso senza requisiti. Per tale spoil-system, Moratti è stata condannata il 24 marzo 2009 dalla Corte dei Conti a risarcire il Comune, e la magistratura ordinaria ha definito "censurabile" il suo comportamento e ravvisato un illecito amministrativo di abuso d'ufficio materiale, pur senza rilievi penali. Letizia Moratti viene condannata dalla Corte dei Conti, assieme a Giampiero Borghini ed altri. Nella motivazione della sentenza, la Corte parla di nomine politiche, che mortificano le professionalità interne, e di sovradimensionamento dell'ufficio stampa, con un numero di giornalisti giustificabile solo per un giornale. Moratti dovrà risarcire 236.000 e 125.000 euro allo stesso Comune di Milano. Nonostante la condanna, Letizia Moratti non è intervenuta in Consiglio Comunale, e non ha fatto sapere cosa intenda fare dei funzionari.
Il 28 agosto 2010 il GIP ha archiviato le accuse di abuso d'ufficio, pur definendo "censurabili sotto diversi profili" le modalità di rimozione dei dirigenti. Pur non configurandosi un reato penale, il magistrato ha rilevato un abuso d'ufficio materiale (illecito amministrativo) in relazione a:
* il superamento del limite del 5% nel conferimento di incarichi direttivi al di fuori della dotazione organica (massimo 10 consulenti anziché 50);
* il conferimento di incarichi a persone prive di requisiti (non laureati);
* la mancanza di un corretto iter nella nomina dei nuovi dirigenti, avvenuta con criteri poco trasparenti [8] .

2) Assenteismo della Moratti: Letizia Moratti è stata criticata per la scarsa presenza in Consiglio Comunale: 6 presenze nel 2008 e 3 nel 2009, di cui l'ultima il 21 ottobre 2009, per la presentazione di un primo bilancio del mandato. Dei 61 rappresentanti di giunta e consiglio, Letizia Moratti è ultima per presenza alle votazioni, con un totale del 5%. Il sindaco Moratti è stata inoltre richiamata dal presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmieri per non aver risposto alle 100 interrogazioni portate da un consigliere di opposizione ai sensi del regolamento.

3) Nella Giunta Moratti anche elementi indagati per corruzione.
Tra gli assessori figurano anche personaggi coinvolti nelle indagini della magistratura per fatti di corruzione come la berlusconiana Ombretta Colli, ex assessore comunale al Decentramento implicata quand'era presidente della Provincia in scambi di favori col costruttore Marcellino Gavio che da azionista privato fu favorito nella scalata all'autostrada Milano Serravalle SpA, controllata dalla Provincia, in cambio di sovvenzioni alla campagna elettorale della Colli (l'inchiesta si è conclusa con un niente di fatto, perché i magistrati non hanno trovato proporzione tra gli immensi favori concessi da Colli e il sostegno, in fondo "modesto", ricevuto da Gavio).
Troviamo anche il forzista Giovanni Terzi, assessorato Sport e Giovani, arrestato nel 1998 perché accusato di aver intascato una mazzetta da 100 milioni di lire per una corposa variante al piano regolatore quand'era assessore all'Urbanistica a Bresso.
All'assessorato alla Cultura, poi, c’era il narcisista provocatore Vittorio Sgarbi, condannato nel 1996 a 6 mesi e 10 giorni definitivi con sentenza della Pretura di Venezia per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato (per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del ministero dei Beni culturali).
E infine non poteva mancare il nepotismo: all'assessorato ai Servizi comunali e Anagrafe troviamo Stefano Pillitteri, figlio dell'ex sindaco craxiano Paolo ma soprattutto nipote del defunto, superinquisito e latitante di tangentopoli, Bettino Craxi. Pillitteri porta con fierezza, in bella mostra, il ritratto di zio Bettino sulla scrivania a simboleggiare la Milano della corruzione.

4) due consiglieri indagati Guido Manca e Stefano Di Martino.
Di Martino è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata e abuso d’ufficio. Per il giudice avrebbe dato il via a finanziamenti pubblici per 580mila euro ad Alkeos, una onlus, nata nel 2004, con il compito di integrare la comunità cinese nel tessuto milanese. Tanto denaro a cosa serviva? Per iniziative, sostengono i carabinieri, che non sempre si sono realizzate. Tra le varie ed eventuali i 44mila euro stanziati per il giornaletto bilingue stampato in 4mila copie, oppure gli 80mila euro per il consultorio di ostetricia all’ospedale Buzzi, quando la struttura ospedaliera era già un punto di riferimento per la comunità cinese. E ancora: 85mila euro per 150 questionari da distribuire. Progetto, annotano gli inquirenti, supportato da non precisate consulenti. Il 24 giugno scorso, lo stesso Di Martino ha incassato una condanna a nove mesi con pena sospesa per ingiuria, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e adunata sediziosa. Tutti reati commessi durante la rivolta di Chinatown del 13 aprile 2007, arrivata due settimane prima dall’omicidio di due ragazzi cinesi, episodio che ha portato via Paolo Sarpi sulle prime pagine dei giornali nazionali.
Un rinvio a giudizio che Di Martino condivide con Guido Manca, ex assessore e presidente del Cda di Metroweb, azienda partecipata dalla municipalizzata A2A. E manco a farlo apposta lo stesso Manca tra pochi giorni si unirà alla pattuglia morattiana in visita a Shanghai. Il suo arrivo è previsto per il prossimo 25 ottobre. Esattamente il giorno in cui è convocata l’udienza preliminare. Contro Manca e Di Martino, il Comune di Milano si è costiuito parte civile come si capisce leggendo la delibera di giunta dell’8 ottobre scorso. Nel processo penale si presenterà anche la psicologa milanese Emanuela Troisi, già presidente della onlus Alkeos. Secondo il pm Grazia Pradella, avrebbe incassato i 580mila euro in due tranche tra il 2004 e il 2005. Una terza tranche da 200mila euro sarà invece bloccata dalla stessa Moratti pochi mesi dopo il suo insediamento nel 2006. Fondata nel 2004, la Onlus con sede in piazza Gramsci a due passi da via Paolo Sarpi e dal cuore di Chinatown, nel tempo ha avviato corsi di lingua cinese, rapporti con l’Asl o iniziative sociali come il concorso di Miss China in Italy. La richiesta di finanziamenti parte in quello stesso 2004 quando però l’associazione non è ancora nata. Nonostante questo, Emanuele Troisi con il supporto di Stefano Di Martino, allora presidente della commissione Sicurezza, inizia un’istruttoria formale. Qui la palla passa a Manca. Il quale, secondo quanto scrive il pm, pur conoscendo la situazione presenta due delibere per 580mila euro. L’inchiesta, poi, si sofferma sulla figura della stessa Troisi i cui interessi sembrano andare ben oltre il volontariato. Sempre nel 2004, fonda la Milan-China logistic srl con sede a Trezzano sul Naviglio. La società, cessata nell’inverno del 2008, si occupa di compravendita di beni immobili. Tra i soci compare anche l’ex vicesindaco ed ex assessore Giovanni Berardinello. L’obiettivo è quello di creare un centro di distribuzione per i grossisti cinesi fuori città. Tra i soci c’è anche l’imprenditore Hsi Sun Tsi, titolare di un noto ristorante di piazza Oberdan. Nulla di illegale, ovviamente, ma suona quantomeno stravagante questa commisitione nella Milan-China di politici e imprenditori.

5) Due milioni di metri cubi di rifiuti tossici, 300 mila metri quadri messi sotto sequestro, indagati funzionari pubblici e alcuni responsabili di cantiere. La più grande riqualificazione urbana degli ultimi anni blindata dalla magistratura. Eppure il Comune di Milano la considerava un’operazione brillante. L’esempio sbandierato di una nuovo modo di costruire. L’assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, lo aveva detto: “Grazie a questo intervento trasformeremo una grande area degradata in un parco”.
Così non sarà, perché l’ex cava di Geregnano oggi è una discarica a cielo aperto. Una discarica sulla quale prima la Regione e poi Palazzo Marino hanno dato il via libera per costruire. Stiamo parlando della Zona Calchi Taeggi, periferia ovest della città. Qui dovevano sorgere 1300 appartamenti, centri commerciali, una residenza sanitaria per disabili della Fondazione don Gnocchi e uno dei parchi che rientrano nel progetto “Vie d’acqua Expo”. Solo uno dei mille interessi che hanno incrociato questo affare e che in qualche modo hanno traghettato il progetto verso l’ok definitivo, nonostante l’assenza di una bonifica vera. Parola assente dalla delibera del Comune.
L’inchiesta è partita lo scorso giugno dopo un esposto di un comitato di cittadini assieme al circolo di Legambiente Milano Ovest. A ottobre poi l’Asl ha stilato un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata da sostanze cancerogene. Nulla da stupirsi. L’ex cava di sabbia di Geregnano è stata utilizzata per trent’anni come discarica. Su quest’area avvelenata quattro anni fa si è deciso di costruire un quartiere intero. Non solo: il progetto avvallato dal Comune non prevedeva l’asportazione dei due milioni di metri cubi di rifiuti tossici, ma la loro copertura con un telo dello spessore di un millimetro e mezzo. Per questo la magistratura, oltre ai dirigenti delle operazioni di recupero e costruzione ha indagato anche alcuni dirigenti pubblici. Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi del Comune, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e il dirigente dell’Arpa (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), Paolo Perfumi. Secondo gli inquirenti le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società costruttrici erano “tutte illegittime” e tutte a vantaggio delle società cui era stata affidata l’operazione di bonifica. A Milano la politica sapeva dei veleni della ex Cava Cabassi, ma hanno taciuto. Sulla pelle di chi, per acquistare gli appartamenti, ha contratto i debiti. (il Fatto quotidiano 12/112010)

6) arresto del Presidente della Commissione urbanistica Milko Pennisi per tangenti: a San Vittore per aver intascato una mazzetta da 10 mila euro. È la conferma che il perverso intreccio tra politica e affari e' ancora presente in questa citta'. C’è purtroppo un modo diffuso di concepire la politica come strumento per perseguire interessi privati e non per mettersi al servizio della collettivita'

7) nel marzo 2005 il Comune di Milano autorizza il gruppo Zunino a costruire su oltre un milione di metri quadrati di aree contaminate dell'ex acciaieria Radaelli e dell'ex Montedison, a Santa Giulia. Un tecnico ciellino, Vittorio Tedesi, ora indagato, si accontenta di un "piano scavi": ripulire tutto è inutile, basta e avanza cambiare terra solo nelle zone da ricostruire. Quindi Zunino appalta il disinquinameno a Giuseppe Grossi, il re degli inceneritori privati, che subappalta a due imprese collegate: Lucchini-Artoni ed Edilbianchi. Poi arrivano i magistrati: Grossi ha usato fatture offshore per rubare 23 milioni di fondi neri, nascosti all'estero grazie a riciclatori come Rosanna Gariboldi, moglie dell'onorevole Giancarlo Abelli, il ras della sanità lombarda oggi al ministero della Cultura. Arrestati tra le proteste dei big del Pdl, Grossi e Gariboldi risarciscono e patteggiano. Intanto un sindacalista della Cgil manda ai pm una mappa di Santa Giulia piena di zone nere: i veleni sono ancora lì, i misuratori di inquinanti "sono stati distrutti", il "percolato" tossico delle discariche ha invaso le falde. Ddt, pesticidi e scorie che i tecnici classificano così: "Sostanze cancerogene, che mettono a rischio la fertilità e possono danneggiare i bambini non ancora nati. Come al solito, si è risparmiato sulla bonifica

8) Nel dicembre del 2009 ha annunciato di voler dedicare una via di Milano a Bettino Craxi. La decisione non ha ancora avuto seguito grazie alla mobilitazione dei milanesi onesti. Onorare con una via i politici condannati per corruzione e fuggiti in latitanza è un pessimo esempio per i cittadini, da parte del sindaco Moratti, che si inchina ad Hammamet per genuflettersi verso Arcore. Craxi sul piano politico ha indebitato il Paese, su quello giudiziario era un pluricondannato che ha fatto il latitante e ha usato le istituzioni per fregare i soldi ai cittadini.

9) Moratti tergiversa sull’attivazione di un tavolo sugli appalti per verificare il grado di trasparenza e di legalita' , come denunciato dalla Cgil di Milano, che, insieme a Cisl e Uil aveva chiesto al sindaco di Milano Letizia Moratti, un’iniziativa in questo senso, finalizzata a combattere i fenomeni di criminalita' economica del settore edile. (ANSA 07-NOV-06)

10) La Moratti era al corrente delle criticità dei contratti di derivati : Nel 2009 il Comune di Milano ha intentato un'azione legale per truffa ai danni delle banche con cui aveva stipulato contratti di derivati collegati a un bond di 1,68 miliardi di euro. Ma le criticità contrattuali al centro dell’esposto, e tuttora oggetto del processo penale a carico degli istituti, erano state rese note al sindaco Letizia Moratti già nel febbraio 2008. Lo prova un documento redatto dallo studo legale Pavia e Ansaldo, consegnato a mano (non direttamente dai consulenti) allo stesso primo cittadino del capoluogo lombardo. Nel testo, mai protocollato tra gli atti comunali, i legali giudicano “non corretta” la valutazione sull’effettiva convenienza dell’atto, ipotizzando per questo possibili “responsabilità sotto il profilo amministrativo e civilistico”. Palazzo Marino insomma era stato avvertito che l'operazione, pensata per garantire un risparmio all’ente pubblico, era un affare solo per le banche. Che secondo il Pm Alfredo Robledo avrebbero infatti “spogliato dolosamente” l'amministrazione.

11) Buffet ''sospetto'' organizzato nel municipio di Palazzo Marino e il cui appalto sarebbe stato affidato a un'impresa collusa con la 'ndrangheta. (ANSA 12-MAR-10) Il caso e' stato segnalato in un articolo comparso sul quotidiano 'Il Fatto': la Servizi Catering, il cui fondatore Andrea Madaffari e' ora in carcere per presunti legami con le 'ndrine operanti nell'hinterland del capoluogo lombardo, avrebbe organizzato un buffet nella sede del Comune di Milano. Quanti e quali servizi tale societa' ha prestato a Palazzo Marino o in altre sedi comunali? E su incarico di chi? (ANSA 12-MAR-10)

12) assessore all'Ambiente Paolo Massari di dimette accusato da due donne di comportamenti sconvenienti (ANSA 05-GIU-10)

13) Foto del valzer della Moratti con Formigoni sul sito istituzionale del Comune. Il sindaco Moratti per aver autorizzato la pubblicazione della foto nel sito del Comune, facendo così implicitamente propaganda elettorale al compare ciellino attraverso il sito del Comune. (ANSA 02-MAR-10)

14) in carcere dirigente del Comune di Milano per racket del caro estinto (ANSA 04-FEB-09). Oltre 300 mila euro di tangenti in quasi tre anni per favorire o rendere piu' veloci le pratiche per un posto al cimitero. Finiti in carcere Luigi Balladore e Carla Ferrari, il direttore e la funzionaria del Settore Servizi Cimiteriali del Comune di Milano.

15) Legami imprenditoriali intercorsi tra le societa' partecipate dall'amministrazione e due cooperative, le societa' Cgs New Group e Csi Milano, riconducibili agli eredi di Vittorio Mangano, criminale mafioso .(ANSA 22-GEN-10) morto nel 2000 che lavoro' per qualche anno nella residenza a Arcore di Silvio Berlusconi. Un’ interrogazione in tal senso è avvenuta in seguito a un servizio del settimanale 'L'Espresso'

16) nel luglio 2009 un'indagine lampo condotta dai vigili, coordinati dalla procura, portò alla denuncia di 16 loro colleghi (4 ufficiali e 12 agenti), ghisa che falsificavano i pass per la sosta sulle strisce gialle e blu, vendendoli a commercianti che li usavano per muoversi agilmente in città senza pagare il ticket.

17) Come affermano il 26 novembre 2010 le opposizioni in Consiglio comunale, la Moratti ha già mandato ai cittadini un opuscolo celebrativo a spese del Comune, e in questi giorni sta inviando una lettera ai genitori sempre a spese dei contribuenti.

18) Il sindaco di Milano Letizia Moratti e' stata condannata in appello dalla Corte dei Conti del Lazio a pagare 50mila euro per una consulenza da oltre 180mila euro affidata a Ernst&Young nel 2001, quando era Ministro dell'Istruzione. (ANSA 08-OTT-10) Consulenza finalizzata alla riorganizzazione del Ministero. La Corte dei Conti, nella sentenza del 20 aprile scorso, depositata il 24 settembre, ha giudicato ''antigiuridico e produttivo di danno erariale il conferimento di incarichi per attivita' alle quali si possa far fronte con personale interno o che siano estranee ai fini istituzionali o che siano eccessivamente onerose in rapporto alla disponibilita' di bilancio''. La Corte ha rilevato che il disegno di riorganizzazione del Ministero, risultante dall'accorpamento dei vecchi ministeri della pubblica amministrazione e della ricerca era gia' contenuto nel decreto legislativo n.300 del 1999 che prevedeva un'articolazione in dipartimenti. Quindi ''non e' dato comprendere - si legge nella sentenza - quali fossero le ragioni di un'addotta straordinarieta' che non potesse essere fronteggiata con le forze interne all'amministrazione e che rendesse invece necessario il ricorso a una societa' di consulenza esterna''. Inoltre, ''l'incarico ha manifestato anche una pressoche' totale disutilita', tenuto conto che il regolamento di organizzazione del Ministero unificato e' stato adottato con Dpr n.319 del 2003 senza che vi sia nelle norme una tangibile traccia dello studio commissionato all'esterno, con un esborso per l'erario di oltre 180mila euro''. Stabilita l' ''antigiuridicita' e la disutilita' dell'incarico'', la Corte ha reputato che per la Moratti e per il suo dirigente Maria Domenica Testa sussista anche ''l'elemento soggettivo della responsabilita' sia pur non nella forma del dolo bensi' della colpa grave''.

19) su Palazzo Marino si abbatte l’inchiesta sulle presunte mazzette per i controlli nelle discoteche. È il 2009 e l’allora comandante dei vigili, Emiliano Bezzon, coinvolto nella vicenda, lascia l’incarico. Su quell’addio, Letizia Moratti dice la sua verità solo un anno dopo, e solo grazie alla pressione di nuove intercettazioni, che chiamano in causa anche una sua ex dirigente comunale, Rita Amabile (oggi a Milano Sport).

20) Scandalo Affittopoli del febbraio 2011: la Procura di Milano ha avviato un’inchiesta per abuso d’ufficio e truffa aggravata nell’ambito dell’assegnazione di case appartenenti a diversi Enti, dal Trivulzio, al Policlinico, all’Aler, all’istituto Golgi-Redaelli. Parallelamente, e in accordo con la procura, sta effettuando degli accertamenti anche la Corte dei Conti. Ci sono liste di nomi noti che affittano e comprano case destinate ai bisognosi a bassissimo prezzo. Il patrimonio sociale di tutti, affidato al governo della politica, è stato gestito per favorire gli amici degli amici.
L'emergenza abitativa in cui Milano si trova da 20 anni sarebbe già risolta se tutte le case sfitte (e quelle requisite a chi non avrebbe alcun titolo di permanervi) di Trivulzio, Aler, Policlinico venissero assegnate a chi ne ha realmente bisogno, attraverso graduatorie e con canoni in base al reddito, non regalate direttamente agli amici della cricca, pidiellini e mafiosi che si scambiano favori e si spartiscono i privilegi.

21) Gabriele Moratti, figlio del sindaco, è finito nel registro degli indagati per violazione in materia edilizia: avrebbe infatti ristrutturato senza permessi cinque capannoni per farne una Batman-house, con un ring per la boxe e un poligono di tiro insonorizzato, sala fitness di 200 metri quadrati con grande vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, piscina salata e soppalco-palestra, ponte levatoio, cinema privato, immense camere da letto di cui una con mobili in pelle di squalo.

22) le casse di Atm trasformate in salvadanaio per la campagna elettorale della Moratti. Nel marzo 2011 viene inviata in omaggio ai milanesi del quartiere Adriano una tessera ricaricabile con un biglietto urbano già caricato omaggio e una lettera di accompagnamento firmata direttamente dal sindaco Moratti, che si dice "lieta di inviare il piccolo omaggio".

23) Moratti si fa pubblicità a spese degli inquilini Aler: già per le elezioni Regionali il giornale dell’Aler “Il Tetto” era stato usato per la campagna per Formigoni, ora, a marzo 2011, è il terzo numero consecutivo che viene usato dalla Moratti. Ma il foglio è pagato con gli affitti degli inquilini per trovarvi le informazioni sui servizi Aler!

24) Roberto Lassini, presidente dell' associazione 'Dalla parte della democrazia' e candidato alle comunali di Milano per il Pdl, è stato recentemente indagato con altre due persone per vilipendio dell'ordine giudiziario dalla Procura milanese in relazione a deliranti manifesti con la scritta 'Via le Br dalle Procure'. Qusti farneticanti manifesti sono frutto del clima d’odio seminato da Berlusconi nei confronti della magistratura.

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