sabato 14 luglio 2012

CHI SACCHEGGIA E' LO STATO,CHI DEVASTA E' IL CAPITALE

Come anticipato giusto una settimana fà all'indomani della sentenza contro la sbirraglia rea della macelleria messicana avvenuta alla scuola Diaz,ieri a Genova la mano della magistratura è stata pesantissima contro le dieci persone accusate di devastazione e saccheggio per gli scontri del 2001.
Pur essendo giudicati per danni contro cose e non persone hanno avuto pene gravissime che arrivano fino a quindici anni,sanzione,per fare un esempio,data ultimamente ad un prede pedofilo che ha violentato sette bambini e per un uomo che ha sgozzato il padre anziano nel sonno.
Mentre gli sbirri esecutori materiali dei pestaggi se la sono cavata con una lavata di capo ed i loro superiori sono stati licenziati,questi compagni hanno avuto solo un lievissimo decurtamento della pena:ovvio che sono stati usati due pesi e due misure e che l'ingiustizia italiana ha fatto nuovamente il proprio sporco dovere.
L'articolo preso da Indymedia racconta la sentenza della Cassazione di Genova,ennesima vergognosa prova che di passi in avanti in materia di giustizia se ne devono fare,pur sempre tenendo conto che la faccenda di queste condanne non finisce qui e che si possono e si devono organizzare delle manifestazioni di protesta contro questa merda di verdetto.

Genova G8: Cassazione, ingiustizia è fatta.

Ore 19.45, la sentenza viene letta in Cassazione. Ci vogliono alcuni minuti perché le posizioni sono diverse per i dieci manifestanti condannati per devastazione e saccheggio. Alla fine, queste le prime notizie, ci sono cinque manifestanti che si sono visti annullare la condanna con rinvio al processo di appello, tre ricalcoli di pena e due conferme della condanna ma il dato che non varia, al di là delle posizioni personali e soggettive – importantissime – è il dato politico. Come si fa ad arrivare undici anni dopo un terzo grado di giudizio per dieci manifestanti che sono accusati per azioni contro cose, mentre la sentenza per le sevizie e le torture nel caso Diaz ha visto condanne, ma senza carcere?
L’Avvocato Romeo a Radio Popolare: “Cinque persone da oggi entrano in carcere e altre cinque affronteranno un nuovo processo. La Cassazione ha confermato l’impianto della Coprte d’Appello. Per noi difensori ingiustizia è fatta. Il prezzo dei cittadini condannati è enorme, per azioni che sono state commesse su cose e non verso persone”.
Un verdetto che non modifica il primo e il secondo grado. Il reato fu inserito ai tempi dl fascismo, ma è quanto di più utile per la repressione contemporanea, che non riguarda solo i fatti di Genova undici anni fa, ma anche tutte le occasioni in cui si esprime il dissenso, anche in forma non pacifica, ma comunque contro cose e non persone.
Con la sentenza della Cassazione ci sono persone che sconteranno fino a quindici anni di carcere. Con buona pace per chi non solo se l’è cavata con una sospensione di qualche anno, grazie alle coperture guadagnate con la divisa. Il paragone con la sentenza per la Diaz è inevitabile. Quale devastazione e saccheggio si chiedeva ieri in una lettera appello Enrica Bartesaghi, presidentessa del Comitato Verità e Giustizia per Genova, che abbiamo pubblicato in questo stesso articolo.
Davanti alle immagini delle persone pestate, in ospedale, a Bolzaneto, dentro la scuola, vessate, torturate, oggi è svelato il grado di giustizia di cui si è capaci nelle aule di giustizia. Per non parlare della politica, che in undici anni non è stata solo assente, ma colpevolmente responsabile.
da eilmensile
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