martedì 12 marzo 2013

LA CARICA DEI 100 MENO UNO

Una parata di pagliacci come quella di ieri davanti al Palazzo di Giustizia di Milano poche volte la si era vista in Italia,in quanto un centinaio di burattini del Pdl,tutti membri del parlamento,al posto di essere a Roma per la presentazione ufficiale dei nuovi eletti delle ultime votazioni hanno preferito mettersi in posa sulla scalinata con dietro le foto dei giudici antimafia Falcone e Borsellino sui quali l'ombra del Berlusconi mafioso aleggia come committente della morte di almeno uno dei due.
L'articolo preso da Repubblica on line(http://www.repubblica.it/politica/2013/03/11/news/pdl_alfano_valuta_aventino-54318332/ )parla di questi quasi tutti pluri indagati e condannati che hanno chiesto praticamente alla giustizia italiana di farsi da parte nei confronti del loro leader,lasciando così cadere i numerosi processi in cui Berluscojoni è implicato e che tutt'ora col legittimo impedimento evita.
Come al solito il Pdl vive sotto una campana di vetro e gurda solo all'immunità dell'ex premier puttaniere alla faccia dei problemi tragici che il paese ed i suoi abitanti hanno,ma pensando che se ancora una buona parte di questi hanno votato questi idioti,un poco si meritano questi show al limite dell'orrido.

Processi Berlusconi, Pdl invade il Tribunale:
"E' emergenza democratica, parli il Quirinale"

Manifestazione dei parlamentari davanti al Palazzo di giustizia di Milano. Alfano: "Vogliono eliminare Silvio per via giudiziaria, affidiamo la nostra preoccupazione a Napolitano". Possibile diserzione delle prime sedute alle Camere per protesta.

MILANO - "Valutiamo di non partecipare alle prime sedute del Parlamento perché quello che sta accadendo è contro i principi della democrazia e delle istituzioni repubblicane che il Pdl ha sempre rispettato". Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante la riunione dei parlamentari del partito svoltasi stamani a Milano. Alfano ha detto che il partito sta anche riflettendo sull'opportunità che questa eventuale scelta venga riferita domani anche al presidente della Repubblica.
La proposta di un "Aventino" di centrodestra (il riferimento è al 1924, quando dopo il delitto Matteotti i parlamentari antifascisti decisero di astenersi dai lavori parlamentari, riunendosi sul colle romano) è stata accolta con un applauso, anche se alcuni "big" come l'ex ministro Maurizio Sacconi si sono dissociati. "Sono contrario ad abbandonare il Parlamento - ha scritto su Twitter - perché lì si difende la democrazia".
I parlamentari Pdl, circa 150 secondo fonti del partito, hanno poi raggiunto in corteo il Palazzo di giustizia, sono entrati e si sono fermati simbolicamente davanti all'aula dove si svolge il processo Ruby. Parlando ai giornalisti, Alfano ha affermato: "Noi abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo, è il Presidente della Repubblica e del Csm. A Napolitano affidiamo la nostra preoccupazione per questa emergenza democratica".
"Abbiamo grande rispetto per il presidente della Repubblica - ha aggiunto il segretario del Pdl - e siamo dispiaciuti perché non volevamo esser qui, poi la situazione si è aggravata viste le notizie di stamani". Secondo Alfano, si sono verificati tre fatti "scandalosi": il mancato riconoscimento del legittimo impedimento per Ghedini e Longo impegnati nella riunione dei gruppi parlamentari, la visita fiscale per Berlusconi e la richiesta di giudizio immediato da parte della procura di Napoli per l'ex premier, nonostante questi avesse dato la "propria disponibilità a presentarsi dal 15 marzo in poi in qualsiasi momento".
Dopo aver parlato con i giornalisti, Alfano ha lasciato il Palazzo di Giustizia per recarsi all'ospedale San Raffaele a visitare Berlusconi. Il segretario è arrivato quando si era ormai conclusa la visita fiscale ordinata dal tribunale nell'ambito del processo Ruby. La corte ha poi accolto la richiesta della difesa di rinvio dell'udienza per legittimo impedimento dell'imputato.
In precedenza, lo stesso segretario del Pdl aveva detto: "Stanno tentando di eliminare Silvio Berlusconi per via giudiziaria. E' uno scandalo. Non ce l'hanno fatta con le elezioni e ora vogliono eliminare il nostro leader per via giudiziaria. Vogliono riscrivere per via giudiziaria 20 anni di storia. Si illude chi pensa di salvarsi da solo da questa ignominia", ha detto ancora il segretario Pdl.
Finita la tregua fissata in campagna elettorale, i problemi giudiziari dell'ex premier sono dunque ricomparsi tutti insieme, finendo per creare un vero e proprio ingorgo che obbliga il Cavaliere a difendersi su più fronti. Dopo la condanna subita a conclusione del processo sulle intercettazioni relative al caso Unipol, a mettere sotto pressione Berlusconi sono il procedimento d'appello per i diritti tv Mediaset e quello di primo grado sul caso Ruby. A esacerbare i toni, anche l'esito della visita fiscale del processo Mediaset, che ha escluso l'impossibilità del leader del Pdl a presenziare le udienze in tribunale per ragioni di salute. E la seconda visita di controllo, conclusasi questa volta in suo favore. disposta dai giudici del processo Ruby. Ai processi milanesi si è aggiunta l'inchiesta napoletana sulla compravendita dei voti, culminata oggi con la richiesta di processo immediato per l'ex premier avanzata dai pm.
All'iniziativa del Pdl ha replicato l'Associazione nazionale magistrati. "Il fine della magistratura non è politico, la legittimazione della magistratura non si fonda sul consenso ma sulla sua professionalità e credibilità che derivano dal rispetto della legge", ha detto a Sky TG24 il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli.
Sulla vicenda interviene anche il Movimento Cinque stelle. "Dovrebbero avere maggior rispetto verso un potere dello Stato come quello giudiziario, anche se ha le sue criticità, ma attaccarlo in questo modo come fa il Pdl è indegno", dice il capogruppo in pectore al Senato, Vito Crimi. "Siamo arrivati anche alla visita fiscale a Berlusconi - aggiunge - magari sta veramente male, ma se ha qualcosa di più grave lo dica". Crimi spiega poi che i Cinque Stelle voterebbero senza esitazione sì a una eventuale richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Silvio Berlusconi. "Voteremmo anche per l'ineleggibilità di Berlusconi - ha precisato il futuro presidente dei senatori M5S - perché è concessionario di servizio pubblico, se saremo in Giunta per le elezioni. Ci aspettiamo, comunque, che altri votino per l'ineleggibilità. Poi sia Berlusconi a fare ricorso".
(11 marzo 2013)

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