domenica 21 luglio 2013

DALLA PARTE SBAGLIATA DELLA BARRICATA

Gli ennesimi scontri in Val Susa in prossimità del cantiere della Tav hanno evidenziato sempre più che l'informazione globale italiana sia retrograda e faziosa,dalla parte dello Stato e della polizia e cosa ben più grave non veritiera.
Si mette sempre sotto la lente d'ingrandimento i danni che gli attivisti No Tav provocano solo per delegittimare la loro protesta accusandoli delle violenze contro i cantieri e contro la polizia messa lì dalle prefetture e dai politicanti piddini e pidiellini che vogliono stroncare il movimento per i loro guadagni personali.
Telegiornali e quotidiani sparano sempre delle cifre come bollettini di guerra con agenti contusi e feriti senza informare su quello che loro combinano,come descritto nell'articolo preso da Infoaut qui sotto,e fin quando saranno dalla parte sbagliata della barricata saranno sempre attaccati e qualcuno di loro le prenderà.

NoTav. La Procura ordina, la Questura esegue.

Dopo la lunga notte di lotta attorno al cantiere, il movimento No Tav si è subito attivato per costruire la solidarietà attorno agli arrestati e denunciare pubblicamente l'atteggiamento criminale tenuto ieri sera dalle forze dell'ordine.
Il bilancio dei fermati di ieri sera è stato di 9 persone ma per due di loro, Marta, attivista pisana, e un ragazzo milanese di soli 17 anni, non è stato confermato l'arresto; entrambi sono stati portati ieri in ospedale per le pesanti ferite causategli dall'aggressione della polizia: Marta è stata rilasciata oggi con un braccio rotto e alcuni punti di sutura al labbro mentre il giovane milanese si trova ancora ricoverato.
Gli altri sette si trovano invece tutti al carcere delle Vallette di Torino in attesa di sapere se gli arresti verranno convalidati o meno (la decisione verrà presa tra oggi pomeriggio e lunedì). Tutti quanti sono stati tratti in arresto nei pressi del ponte della Clarea, dove la celere ha aggredito le centinaia di persone che tentavano di raggiungere il cantiere facendo partire una carica a freddo e assolutamente immotivtaa e poi rincorrendo a lungo i No Tav spezzando il corteo in due parti e saturando l'aria con i gas lacrimogeni fin dentro il paese di Giaglione.
Sono diverse decine i No Tav che sono rimasti feriti in modo anche grave durante la carica per le manganellate ricevute o per i colpi dei lacrimogeni sparati come sempre ad altezza uomo. Alcuni di loro sono attualmente ricoverati all'ospedale di Susa.
Da rimarcare anche le responsabilità della Procura che ieri sera era presente all'interno del cantiere nelle figure degli ormai immancabili pm Rinaudo e Padalino, protagonisti di un vero e proprio accanimento contro i movimenti e in particolare contro il No Tav. Procura complice della questura (e viceversa), nella figura di Petronzi, dirigente della digos che, ringalluzzito dalla dichiarazione effettuata nella giornata di ieri durante l'udienza del maxi-processo, ha proseguito sul campo le sue intenzioni criminali di accanimento contro i NoTav.
Per ribadire una volta di più che non sarà certo l'inasprimento della stretta repressiva o l'atteggiamento sempre più spregiudicato delle truppe di occupazione a fermare il movimento e impedire ai No Tav di tornare a solcare i sentieri della val Clarea, per questo pomeriggio è stata convocata una conferenza stampa nella quale verrà chiesta l'immediata liberazione degli arrestati e verrà reso pubblico quanto realmente accaduto ieri sera attorno al cantiere.
L'appuntamento è per le 15 al presidio di Susa, seguiranno aggiornamenti.
Ennio, Luke, Marcello, Piero, Matthias, Gabriele, Alberto liberi tutti!

Nessun commento: