martedì 12 luglio 2016

L'ANNUNCIATA STRAGE FERROVIARIA PUGLIESE

Sono molti i siti di informazione alternativa e di controinformazione che dopo la strage avvenuta in Puglia nella tratta ferroviaria tra Andria e Corato,tra le province di Bari e Bat,si trovano nella "scomoda" situazione di commentare un avvenimento che avevano previsto da tempo e che mai avrebbero voluto toccare.
Perché da anni siti come Contropiano(strage-ferroviaria-puglia )che si occupano di spiegare come davvero stanno le cose sanno che la Tav,le privatizzazioni e i tagli lineari ai servizi pubblici hanno in loro possibilità di devastanti tragedie umane e sociali come accaduto in tarda mattinata nel mezzo della campagna pugliese.
Per ora venti morti e decine di feriti anche gravi,appelli a medici e infermieri di recarsi negli ospedali della zona e anche ai cittadini per donare sangue in una corsa contro il tempo dove i tagli alla sanità pubblica hanno fatto fiorire società private di autoambulanze che per azzerare i costi e con questi i servizi hanno pochissimi mezzi a disposizione che affrontano decine di chilometri di distanza.
Ma la nota più negativa e vergognosa sono gli investimenti per il Tav a scapito di quelli per la sicurezza e il ricambio di vagoni ormai desueti che hanno guasti più giorni la settimana(vedi la Mantova-Cremona-Milano)e che portano poi a incidenti come quello odierno.
Perché è certo che si tratti di errore umano visto che la linea ha solamente un binario,e l'articolo dice come sia semplice poter fornire mezzi di sicurezza anche spendendo poco ma così non avviene grazie ad investimenti dirottati verso opere inutili e costose e privatizzando Ferrovie della Stato(questa tratta è gestita da Ferrovie Nord Barese).
Concludo allegando links che parlano in ordine del presidente Fs Moretti(ex sindacalista che si è cercato la poltroncina d'oro)e dell'altra strage di Viareggio,dell'inutilità della Tav e delle privatizzazioni italiane(madn morettiil-suo-stipendio-e-il-ricordo-di.viareggio - madn velocita-eccessive-inutili - madn lo-stato-e-i-conti-pubblici-dei-comuni ).

Strage ferroviaria in Puglia,tra investimenti mancati e tagli alla sanità.

di Redazione Contropiano.
Una strage. Come altre che le Ferrovie dello Stato ormai quasi completamente privatizzate non smettono di produrre.
Un numero al momento imprecisato di morti – almeno 20 – e feriti (siamo già oltre i 35), tra gli olivi della Puglia, in un tratto a binario unico tra Andria e Corato, al confine tra la provincia di Bari e quella di Bat (Barletta-Andria-Trani, un’invenzione dei tempi che avere un provincia portava prestigio e poltrone).
Uno scontro frontale tra due treni locali, poco dopo le undici di stamattina, appartenenti alle Ferrovie Nord Barese (il risultato di una recente privatizzazione), su uno dei tanti tratti in “cantierizzazione” per arrivare ad avere il doppio binario. Un treno per pendolari e studenti universitari, fortunatamente senza gli studenti liceali, perché l’anno scolastico è terminato da poco.
Lo scontro, ripetiamo, è avvenuto in aperta campagna ed è giustificabile soltanto con la mancata accensione del segnale di blocco in una delle due stazioni da cui provenivano i treni. Le prime ricostruzioni “aziendali” parlano – come sempre di “errore umano”, tacendo vergognosamente delle ragioni per cui un errore umano può prodursi in determinate condizioni. Parliamo infatti di un sistema di trasporto su rotaia, dunque con percorso obbligato, su cui possono essere installate tecnologie e sensori a costi ormai bassissimi. Ma non lo si fa, per “risparmiare” sui costi.
Al contrario, da oltre venti anni Fs (già sotto la gestione “privatizzante” di Mauro Moretti, ex segretario della Filt Cgil traslocato quasi in una notte da quella carica a quella di amministratore delegato della Rete Ferroviaria Italiana, poi asceso alla carica di amministratore delegato di Fs e ora nello stesso ruolo in Finmeccanica-Leonardo) l’azienda ha imposto il ritorno all’”agente unico”, ovvero a un solo macchinista per treno, con il solo ausilio dell’”uomo morto”, un vecchio meccanismo a pedale che costringe il macchinista a distribuire la sua concentrazione tra la guida del treno e il pedale da premere ogni tot secondi. In queste condizioni di lavoro “l’errore” diventa statisticamente inevitabile. Basta moltiplicare le ore di guida di “macchinisti soli”, contrattualmente fissate ma con straordinario obbligato, per il numero di tratte a binario altrettanto unico. Ci si aggiunga una giornata torrida, a oltre 40 gradi all’ombra, è si vedrà che queste probabilità crescono esponenzialmente. Quando basterebbero pochi sensori per bloccare automaticamente la marcia dei treni molto prima di ogni possibile impatto.
Ma la stessa logica è stata applicata alla sanità, quindi al sistema dei pronto soccorso e dei servizi di autoambulanza, quasi completamente privatizzato. Qui la politica dei tagli alla spesa pubblica ha rarefatto i punti di assistenza sanitaria, il personale disponibile per i soccorsi e contemporaneamente allungato i percorsi che le autoambulanze – in numero minore – debbono coprire.
Come segnala la rivista dei ferrovieri “Ancora in Marcia!”:
Non sappiamo al momento quali sistemi di circolazione e distanziamento dei treni siano in uso su questa linea, sulla quale il controllo e la vigilanza è svolto direttamente dal Ministero dei trasporti, come per altre linee ferroviarie ‘secondarie’ definite correntemente “ex concesse”.

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