domenica 15 gennaio 2017

IMMAGINI A COLORI UGUALI A QUELLE IN BIANCO E NERO


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Le terribili immagini dei profughi in fila per ricevere del cibo in veri e propri lager che ricordano quelli nazisti,dove sono stipati in precari alloggi o in tende sotto la neve,mal vestiti e denutriti,alcuni scalzi con risorse ridotte all'osso e con un freddo che amplifica tutti i mali,stanno facendo il giro del mondo ed indignando,almeno le persone alle quali è rimasta un po di coscienza.
La situazione peggiore è localizzata nel Balcani e la notizia che l'Ungheria,a parte non accogliere nessuno e pronte a imprigionare eventuali persone che superino il confine,non voglia nemmeno far attraversare il proprio territorio dai rifugiati per andare in altri paesi,è la dura realtà di uno stato con a capo Orban,uno dei peggiori personaggi politici degno del Terzo Reich.
Gli articoli di Left(il-freddo-inverno-dei-rifugiati )e quello di Contropiano(profughi-belgrado-rifiutati-dallunione-europea )fanno riflettere,soprattutto il secondo che deve farci capire che parte della situazione venuta a crearsi è dovuta anche a colpe nostre anche se in maniera indiretta ma dobbiamo essere consapevoli dei nostri errori in quanto facciamo parte di una società che non sappiamo cambiare.
Mi viene in mente il passo iniziale della splendida poesia di Primo Levi,"Se questo è un uomo"(vedi:madn se-questo-e-un-uomo )dove si dice"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici",effettivamente è oggettivamente così e capiamo che spesse volte dovremmo prodigarci al meglio,anche nel nostro piccolo,per rendere l'umanità degna ti tale nome.

Il freddo inverno dei rifugiati.

di Giorgia Furlan.
E' critica la condizione dei migranti e dei rifugiati in Europa, molti a causa delle intemperie e dell’irrigidirsi del clima sono costretti a vivere in condizioni precarie a rischio della vita. A lanciare l’allarme c’è anche Save the Children: «Se non si interverrà tempestivamente, decine di migranti e rifugiati, e soprattutto i bambini, rischieranno la morte per congelamento a causa delle bassissime temperature, conseguenza delle pesanti nevicate e del gelo che hanno colpito in questi ultimi giorni la Grecia e i Balcani».
Ad oggi infatti, a quanto riporta l’onlus più di 40 persone – tra le quali diversi rifugiati e migranti – sono morte nella regione balcanica a causa del clima artico. A soffrire le rigide temperature senza accesso ad alcuna fonte di calore o ad un riparo ed essere maggiormente a rischio ipotermia sono soprattutto bambini e neonati. «Molti vivono in campi per migranti assolutamente non attrezzati, in edifici abbandonati, o addirittura all’aperto in strade piene di neve» spiegano gli operatori di Save the children «A Belgrado più di 1.200 rifugiati e migranti hanno cercato un qualche riparo in edifici e magazzini abbandonati e ci sono tra loro centinaia di minori soli, anche di 10 o 11 anni, un numero destinato a crescere con i nuovi arrivi. Le temperature negli ultimi giorni sono scese fino a -10°C e questi edifici non hanno infissi, letti, acqua o servizi igienici di base. Le persone dormono sul pavimento, rischiando ulteriori pericoli quando accendono fuochi incontrollati per scaldarsi.
Molti non hanno guanti o scarpe adatte ad affrontare il freddo e sono stati già stati segnalati molti casi di congelamento. Le condizioni igieniche sono estreme, toilette improvvisate e rifiuti sono negli stessi posti dove i migranti mangiano o dormono o dove cercano riparo».
L’accordo sui migranti tra l’UE e la Turchia ha lasciato le persone in condizioni disperate e le misure di accoglienza messe in atto dall’Europa sono assolutamente insufficienti a gestire l’emergenza. «In Grecia, migliaia di migranti e rifugiati sono bloccati in ex capannoni industriali non idonei alla sopravvivenza, lasciati soli con temperature sotto lo zero» – spiegano dalla onlus – «Sulle isole greche, più di 16.000 rifugiati vivono in campi affollati, la maggior parte all’aperto o in tende già crollate a causa della neve. Le condizioni a Moria, il centro di detenzione sull’isola di Lesbo, sono particolarmente gravi, con almeno 4.000 persone stipate dietro il filo spinato in una struttura che ne prevede solo 2.000. L’unica soluzione a lungo termine possibile è un’accelerazione delle procedure di richiesta di asilo e di ricollocamento in altri paesi europei».
Anche da Unhcr lanciano l’allarme: «Date le dure condizioni invernali, siamo estremamente preoccupati dalle notizie che riceviamo secondo cui le autorità di tutti i paesi lungo la rotta dei Balcani occidentali stanno continuando a respingere indietro rifugiati e migranti». In diversi casi inoltre rifugiati e migranti hanno testimoniato diversi abusi nei loro confronti da parte della polizia di frontiera. Molti hanno riferito che i loro telefoni sono stati confiscati o distrutti, privandoli quindi della possibilità di chiamare aiuto, e che in alcuni casi gli sono stati sequestrati anche altri oggetti personali di prima necessità e vestiti esponendoli ancor di più alle dure condizioni ambientali. «Queste pratiche sono semplicemente inaccettabili – commentano dall’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati – e devono essere fermati, mettono a rischio la vita dei migranti e violano i loro diritti più fondamentali».

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Profughi a Belgrado, rifiutati dall’Unione Europea.

In questo modo, a Belgrado, nel 2017, al gelo, i profughi si lavano.
"Allora ci chiediamo quanto cammino ancora le ex scimmie che in un’epoca remota si alzarono in piedi devono percorrere per diventare umani e membri a pieno titolo della tribù umana".
Karl Jaspers , con lucidità estrema, avrebbe affermato che quattro sono i livelli di colpa, per ciò che accade:
LA COLPA CRIMINALE: è la colpa di chi ha commesso un crimine o di chi vi ha attivamente collaborato. Di questa colpa giudica il tribunale (ad esempio il tribunale di Norimberga contro i criminali nazisti), chiamato a esaminare fatti oggettivi e a valutarne la responsabilità individuale dei singoli imputati…… 
LA COLPA POLITICA(ovvero la responsabilità politica): significa che si è coinvolti, in quanto cittadini, in tutto quello che il nostro Stato fa; significa che siamo responsabili di quello che il nostro Stato ha fatto se ne abbiamo sostenuto il governo col nostro voto e il nostro consenso…..; ma siamo responsabili anche se abbiamo votato contro tale governo e non ne abbiamo condiviso le scelte, perché non siamo riusciti ad aggregare gli elettori su una cultura politica diversa o, comunque, perché – ci piaccia o no – di questo Stato siamo cittadini e, quindi, parte.
LA COLPA MORALE: questa colpa rientra nella sfera individuale e riguarda quello che io personalmente ho fatto o non ho fatto di fronte ai crimini, alla violenza, alle persecuzioni, alle discriminazioni. Mi sono fatto i fatti miei: per paura? per evitare conseguenze alla mia famiglia? perché ho creduto che gli ordini vadano sempre eseguiti? perché ho pensato che ero troppo piccolo e insignificante per contrastare l’enormità del crimine? Qui solo la mia coscienza può pronunciare la sentenza…
LA COLPA METAFISICA, infine, può essere percepita solo da chi si sente parte dell’universo umano, da chi sente gli altri esseri umani come membri della propria tribù, da chi sente un’offesa ad un altro essere umano come un’offesa a se stesso. Chi sente l’appartenenza all’unica tribù umana (per dirla con Einstein, all’unica razza umana) non è indifferente a ciò che accade a qualsiasi essere umano. (Vassallo)
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