lunedì 27 marzo 2017

LE DIFFERENTI LIBERTA' DI ESPRESSIONE

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L'ipocrisia propria di una determinata politica e cultura che fa della sicurezza,del garantismo e della libertà di espressione sia essa sia di stampa,di pensiero,di parola o del diritto di manifestare(quasi sempre il dissenso)è una costante che ci accompagna da tanti decenni,probabilmente da sempre.
L'ambiguità in cui ci si barcamena a seconda di chi si voglia difendere od attaccare è risaltata fuori in questi giorni e l'articolo preso da Infoaut(conflitti-globali )parla di due eventi simili capitati a Roma ed in Russia,il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e le proteste anti-Putin soprattutto concentrate a Mosca.
Dove in Italia si è fatto di tutto per impedire manifestazioni di contestazione con arresti,fermi,fogli di via col beneplacito di stampa e di istituzioni sovranazionali mentre per gli arresti russi la Mogherini in primis parla di lesa libertà di espressione.
Che poi parlando di Aleksej Navalnyj,l'arrestato più illustre,ci sarebbe da dire molto in quanto come Putin è tutt'altro che immacolato(vedi:contropiano corruzione-russia-martire-navalnyj )e che l'operato della polizia in occidente viene visto assurdo e violento mentre quando capita in Italia giusto e necessario.

L’Europa ipocrita si indigna contro la Russia: “lesa la libertà di espressione”.

Questa domenica 26 Marzo in tutta la Russia si sono tenute manifestazioni a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Al centro delle contestazioni le accuse di corruzione a Medvedev e le critiche a Putin. La Russia dal 2011 sta vivendo cicli di lotte e mobilitazioni che vanno, negli ultimi mesi, dalle proteste degli insegnanti agli aumenti delle bollette, appena qualche settimana fa. Inoltre, il governo russo ha inasprito le norme securitarie limitando la libertà di movimento, già particolarmente compromessa nel paese. Per citarne una i limiti di partecipazione ai cortei e alle manifestazioni. Questa domenica sono state fermate oltre 1400 persone tra tutte le città, in particolare a Mosca si parla di circa 900. Le accuse sono di manifestazione non autorizzata. Tra i fermi è presente Navalny, avvocato, imprenditore, blogger russo che da anni è promotore di politiche neoliberiste e di contestazioni anti-Putin.
Di fronte a queste notizie non si sono fatte attendere le critiche della Mogherini a nome dell'UE, richiedendo la libertà di espressione e di dissenso in Russia. Un portavoce dell’Ue, riporta La Repubblica ha dichiarato: “le operazioni di polizia nella Federazione russa hanno impedito di esercitare le loro libertà fondamentali, fra cui la libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, che sono iscritte nella costituzione russa”. Il bue che dice cornuto all’asino. Appena un giorno prima il 25 Marzo a Roma, alla presenza dei capi di stato europei questi "diritti democratici" sono stati completamente aboliti. Le contestazioni all’Ue non sono state ammesse mettendo in campo misure preventive, fogli di via, identificazioni arbitrarie durate ore e un corteo spezzato a metà con l’unico intento di provocare i manifestanti. I portavoce dell’Unione Europea non hanno speso le stesse parole nei confronti dell’Italia, un silenzio che di certo non stupisce. A Roma sono state applicate dal Ministro degli interni Minniti quelle misure contro la libertà di dissenso e di espressione che già in altri paesi europei sono stati messi in campo in passato. Quello che abbiamo visto sabato è proprio l’essenza delle politiche securitarie europee che saranno diffuse ovunque con il beneplacito dei capi di stato dei singoli paesi comunitari. Le misure sull’abbattimento del costo del lavoro, sui tagli alla spesa pubblica, sulla devastazione dei territori e le imposizioni sul debito pubblico tanto quanto le politiche securitarie e la militarizzazione dei territori sono direttive ben precise a cui l’Italia si è adeguata e che dovranno essere terreno di scontro la dove verranno applicate.

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