martedì 11 luglio 2017

CONFUSIONE SULL'ANTIFASCISMO IN CASA PD

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Negli ultimi giorni si è parlato molto di antifascismo,sempre giusto e doveroso un ripasso della storia passata e presente e dare una rispolverata alla Costituzione è un atto di impegno civico che dovrebbe essere quotidiano.
Anche perché saltano fuori coloro che appoggiano il fascismo o che essendo di nessuna parte(a sentirli)per l'appunto allora sono fascisti,ma anche chi si autoproclama antifascista ha un poco di confusione non nel difendere la lotta e la nascita della Repubblica italiana con la Resistenza,ma nell'applicare questi insegnamenti.
L'articolo preso da Contropiano(pd-truffa-antifascismo )parla della salvaguardia dell'antifascismo in Italia da parte dei maggiori rappresentanti del Pd,Renzi in testa,ma  racconta anche delle pratiche fasciste che Minniti attua,dei rapporti col governo ucraino,della volontà di cambiare in peggio la legge che tutela gli scioperi.
Con la legge Fiano in discussione che porterebbe ad inasprire le sanzioni per chi compie il reato di apologia del fascismo e del nazismo,che a dispetto delle lamentele e delle critiche comunque propone qualcosa di nuovo e di meglio rispetto a chi vorrebbe abrogare la legge Mancino e chi non propone nulla.
Tra deliri balneari di fascisti a Chioggia e Ostia,con evidenti e seri problemi mentali il primo e con la solita arroganza del branco dei secondi,con i grillini che si mostrano sempre più di estrema destra contro la legge Fiano"liberticida"e con Salvini che vuole la fine della legge Mancino come detto sopra(le altre compagini di destra non le nomino nemmeno intanto si sanno i loro intenti reazionari)ci mettono davanti agli occhi un paese in conflitto interno dove bisogna trovare soluzioni a problemi partendo soprattutto dalla sinistra,ma questi sono altri discorsi da riprendere più avanti.

Pd-truffa: antifascismo elettorale e fascismo vero sul diritto di sciopero.

di Giorgio Cremaschi
In pochi giorni il PD di Renzi, ma anche il sistema politico e mediatico che lo sostiene, hanno innalzato bandiere di segno opposto, sugli stessi temi, quasi contemporaneamente. Mentre in parlamento i piddini, in realtà senza grande impegno, sostengono lo Ius Soli, Renzi fa suo lo slogan di Salvini: Aiutiamoli a casa loro. Del resto le leggi Minniti nemmeno la Lega le avrebbe potute superare in ferocia.
Il renziano di ferro Fiano presenta una legge contro l’apologia del fascismo e del nazismo, ma intanto il governo Gentiloni intensifica i rapporti col governo Ucraino che con ministri fascisti e la presidente Boldrini esprime solidarietà e condivisione in un incontro con uno dei leader neonazisti di quel paese. E i fascisti venezuelani per il PD sono combattenti per la libertà.
Mentre il governo concorda con la UE la prossima finanziaria lacrime e sangue, magari differite a dopo le elezioni, Renzi chiede di bocciare il fiscal compact, sostenuto da quel partito che il 25 aprile ha sfilato a Milano mascherato da blu UE E che resta fanatico dell’Euro.
Ovviamente i fascisti ed i razzisti dichiarati, così come i fanatici dell’europeismo più ottuso, insorgono nelle rispettive competenze, facendo così pienamente la parte loro assegnata nel teatrino renziano.
La realtà è che nulla di tutto questo dovrebbe essere preso sul serio perché il PD è passato dal culto del bipolarismo elettorale alla politica bipolare cioè alla schizofrenia delle sue posizioni. Nulla è serio e coerente nel PD, tranne l’attacco ai diritti del lavoro. Così c’è un progetto su cui Renzi e il palazzo politico mediatico stanno lavorando alacremente e senza contraddizioni: colpire il diritto di sciopero. Qui Marchionne, Renzi, Berlusconi e la grande stampa si trovano uniti, e sono benedetti dalle istituzioni europee e dai governi che stanno facendo altrettanto. Colpire il diritto di sciopero mentre si scatenano le politiche di austerità è il più autentico atto di fascismo che si possa fare oggi. E lo fanno quelli che vogliono colpire l’apologia del fascismo di ieri.

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