mercoledì 6 settembre 2017

SOLDATI ANTITERRORISMO ARRESTATI PER TERRORISMO


Risultati immagini per terroristi neonazisti arrestati in uk
L'organizzazione neonazista britannica National Action è stata messa al bando ma nonostante il divieto esistono cellule sparse lungo il territorio,ed una di queste era formata da quattro militari che sono stati arrestati e forse altri ancora da individuare.
Il tema del sapere chi controlla chi ci controlla è caro ed è un argomento scottante e taciuto da chi detiene il potere,e in questo caso specifico il redazionale di Contropiano(gran-bretagna-arrestati-quattro-terroristi )pone domande sui militari che presidiano le strade europee.
Visti gli attacchi vili dell'Isis sono aumentati in maniera massiccia sia la presenza visiva di soldati per le strade che nel lavoro d'intelligence più sotto traccia,e personaggi come i quattro arrestati potevano essere a conoscenza tranquillamente notizie ed informazioni riservate riguardo i controlli di sicurezza in atto.
Pronti ad agire nel giro di breve tempi per destabilizzare o per colpire ad arte facendo passare la colpa a chi più adatto e calzante al profilo:questi sono gli stessi che celebrarono la morte della deputata labour Jo Cox(madn la-morte-di-jo-cox-dettata-dallodio? ).

Gran Bretagna. Arrestati quattro terroristi, ma sono soldati e neonazisti.

di  Redazione Contropiano  
A ripensarci, mettono i brividi quelle intervistine stupide che tutte le tv effettuano nelle strade pattugliate da militari in servizio antiterrorismo, con persone accuratamente scelte che rispondono “sì, mi sento molto più sicuro” di non restare vittima di un attentato terroristico.

Chissà cosa risponderebbero ora, dopo l’arresto di quattro militari britannici aderenti a un gruppo neonazista e che stavano per l’apputo preparando attentati, avendo a disposizione – si può presumere – qualche informazione di prima mano su come evitare i controlli e le varie misure di sicurezza.

La polizia di West Midlands ha comunicato che si tratta di militari abbastanza giovani (un 22enne di Birmingham, un 24enne di Ipswich e un 24enne di Northampton), meno uno decisamente più adulto (un 32enne di Powys). I quattro militari apparterrebbero al movimento National Action, apertamente “nazionalsocialista”, razzista e antisemita, dichiarato tempo fa fuorilegge.

L’arresto non è però scattato per motivi “ideologici”, né per gli innumerevoli post nazisti rilasciati in Rete (a dimostrazione che un guerrieri della notte non è necessariamente un tizio intelligente). Gli inquirenti sono passati all’azione, infatti, quando si sono convinti che il gruppo stesse per mettere in piedi degli attentati. Da sottolineare come non si trattasse di un gruppetto di commilitoni di stanza nella stessa zona, ma di un “coordinamento” tra assegnati a reparti operativi diversi.

“Gli arresti sono stati pianificati e diretti dall’intelligence, non c’è stata minaccia per la sicurezza pubblica”, ha detto la polizia, aggiungendo che sono state eseguite anche delle perquisizioni in diverse proprietà collegate agli arrestati.

Il governo aveva messo fuorilegge National Action lo scorso dicembre, rendendolo il primo gruppo di estrema destra inserito nell’elenco delle organizzazioni terroristiche. Il gruppo aveva celebrato l’uccisione nel giugno 2016 della deputata laburista Jo Cox, da parte di un militante neonazi. Naturalmente questo non aveva affatto impedito ai membri di proseguire la propria attività in forme clandestine, facilitate – nel caso in esame – dall’appartenere alle forze armate.

La scoperta e gli arresti, in un paese serio, dovrebbe aprire interrogativi pesanti sulle modalità di reclutamento dei militari, che vengono addestrati all’uso di armi di ogni tipo, messi a conoscenza di dispositivi e sistemi di controllo ignoti alla popolazione civile. Così come dovrebbe far interrogare sugli infiniti punti di contatto tra la “cultura di caserma” e il neonazismo dichiarato.

Di solito queste sovrapposizioni trovano sfogo o alimento in guerra – e la Gran Bretagna, insieme alla Francia, è il paese europeo più “attivo” in operazioni militari a fuoco in diverse parti del mondo – quando gli eventuali “eccessi” da suprematisti bianchi avvengono ai danni della popolazione civile di paesi considerati “inferiori”.

In questo caso, invece, i quattro arrestati – e i loro probabili complici ancora non individuati – volevano “praticare le tecniche di guerra” in patria. La polizia non ha rivelato che tipo di “azioni terroristiche” stessero pianificando. Si può però tranquillamente ipotizzare – sulla base dei manuali di counter insurgency adottati dalle truppe Nato – che si potesse andare da azioni contro le comunità d’origine africana o asiatica a classiche azioni da “strategia della tensione” all’italiana; ossia per provocare “riflessi d’ordine” tali da silenziare qualunque resistenza alla chiusura degli spazi democratici.

Le vie dell’orrore sono infinite…

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