sabato 15 luglio 2017

INCENDI,BUROCRAZIA E CRIMINALI

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Nelle ultime settimane l'allarme e l'emergenza incendi in Italia e soprattutto nelle regioni centromeridionali si fa sempre più serio e difficile da affrontare per una serie di fattori diretti ed indiretti.
La mancanza cronica di personale e di mezzi(che ci sono ma vedremo più avanti),i continui tagli alla spesa pubblica eliminando il corpo forestale dello Stato col decreto Madia(madn decreto-madiaburocrazia-e-derive antidemocratiche ),l'insensatezza criminale dei piromani pagati dalla criminalità organizzata,un politica sugli incendi che non è più preventiva ma repressiva sono i fattori che hanno portato parecchie regioni a vedere centinaia di ettari andati a fuoco oltre che abitazioni e la conta delle prime vittime.
L'articolo di Contropiano(litalia-brucia )parla dell'ordine dei carabinieri che impedisce alle migliaia di guardie forestali confluite nel loro corpo di poter intervenire a fianco dei vigili del fuoco,delegando solamente a questi ultimi un lavoro enorme che prima compivano assieme.
Inoltre tutte le attrezzature del corpo forestale dello Stato(non solo quelle antincendio)sono rimaste inutilizzate nei vari depositi per la mancanza di decreti dopo la suddetta riforma Madia,un intoppo burocratico che si somma alla già nota carenza di personale per quanto riguarda i vigili del fuoco.

L’Italia brucia ma il governo vieta a ex guardie forestali di intervenire.

L’Italia brucia ma un documento inchioda il governo e la sua irresponsabilità. A rivelarlo è l’Usb sul suo sito pubblicando una circolare del 7 luglio del Comando dei Carabinieri con il quale si indica alle ex Guardie Forestali – forzatamente integrati nei Carabinieri grazie alla Legge Madia – dal non intervenire più in caso di incendi ma di limitarsi ad avvisare i Vigili del Fuoco. Sull’emergenza incendi (così come su quella invernale) pesano poi le divaricazioni burocratiche che lasciano a terra molti degli elicotteri della ex Guardia Forestale portati “in dote” ai Carabinieri.
Eppure dalle zone interessate dai devastanti incendi di questo periodo, si levano quotidianamente gli allarmi per l’insufficienza di uomini e mezzi. Sono pochi i Vigili del Fuoco, sono pochi i volontari…. e sono pochi i Forestali… Anzi i Forestali ormai non ci sono più, perché il loro Corpo è stato sciolto dal governo. Si tratta di oltre settemila dei quasi ottomila effettivi che sono passati armi e bagagli nell’Arma dei Carabinieri, mentre le loro competenze sono state accollate ai Vigili del Fuoco. Non bastasse, il loro prezioso patrimonio di mezzi sul fronte della lotta agli incendi boschivi, giace praticamente inutilizzato nei capannoni, bloccato dalla burocrazia, cioè dalla mancanza di decreti attuativi della riforma Madia. Classica storia all’italiana.
Le vette dell’assurdo sono però raggiunte dalla disposizione di servizio del 7 luglio scorso, emanata dal comando generale dei Carabinieri, in cui si chiarisce una volta per tutte cosa devono fare in caso di incendio boschivo gli ex Forestali entrati nell’Arma: niente.

Come si può leggere nel documento qui sopra, firmato dal generale Antonio Ricciardi, in caso di incendio bisogna chiamare i Vigili del Fuoco e poi andarsene. Al limite, ma proprio al limite, si interviene per soffocare “piccoli fuochi”. Trattandosi di comunicazioni burocratiche, si attende una disposizione di servizio che definisca meglio il concetto di “piccoli fuochi”: una fiammella? Una vampa di un paio di metri? Chissà…


Al di là delle battute, è chiarissimo il cambiamento in peggio nella lotta agli incendi boschivi. Se ne occupino i Vigili del Fuoco, che hanno già miliardi di grattacapi. Gli ex Forestali, tutti oggi dotati di pistola di ordinanza, si dedicheranno alle indagini. Come ha anche rivendicato il ministro dell’Ambiente Galletti ai microfoni di Rai News: “Noi vogliamo che i carabinieri siano impegnati nell’attività d’indagine”. Un cambiamento totale di politica: una volta si parlava di prevenzione, ora di repressione. E l’Italia può continuare a bruciare, mentre gli elicotteri e le ex Guardie Forestali dovranno correre dietro ai ladri di polli.

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